★ 29 aprile 1865, San Daniele del Carso (Kobdilj) |
† 14 agosto 1962, Gorizia |
architetto |
Ha svolto la sua attività a Vienna, Lubiana, Bielsko/Bieliz, Gorizia, Trieste, Parigi, Londra, Boemia, Monfalcone, Vipacco, Ronchi, Tolmino, Grado, Gradisca, Cormons, San Daniele del Carso/Štanjel, Monte Santo |
Max Fabiani nacque il 29 aprile 1865, dodicesimo di quattordici figli, a Cobidil (Kobdilj), piccola località nei pressi del comune di San Daniele del Carso. Figlio di Antonio Fabiani, latifondista di Paularo di origine bergamasca e di Carlotta Theresia von Kofler, passata alla storia come Charlotte, aristocratica triestina di origini tirolesi. Fu educato in un ambiente perfettamente trilingue: oltre all’italiano apprese anche lo sloveno e il tedesco.
Fabiani studiò architettura all'Università di Vienna, dove si laureò nel 1889. Dopo la laurea, viaggiò per tre anni in Europa e Asia Minore, studiando le diverse culture e tradizioni architettoniche.
Nel 1895, Fabiani fu incaricato di progettare la ricostruzione della città di Lubiana, in Slovenia, dopo il terremoto che la colpì quell'anno. Fabiani elaborò un piano regolatore che prevedeva la creazione di un nuovo centro urbano, in stile secessionista, con ampi viali, parchi e piazze.
Fabiani progettò anche numerosi edifici pubblici e privati a Lubiana, tra cui il Narodni dom (Casa del Popolo), il Mercato centrale e la Banca nazionale della Slovenia.
Nel 1905, Fabiani si trasferì a Trieste, dove fu nominato direttore della Scuola d'arte applicata. A Trieste, Fabiani progettò numerosi edifici, tra cui la Casa del Turismo, la Casa del Lavoro e il Palazzo della Borsa.
Fabiani fu un architetto di grande talento, che contribuì a modernizzare l'architettura dell'Impero Austro-Ungarico. Il suo lavoro è caratterizzato da una sintesi tra tradizione e modernità, e da una profonda sensibilità per la cultura locale.
Fabiani è considerato uno dei più importanti architetti dell'Ottocento e del Novecento. Il suo lavoro ha avuto un profondo impatto sull'architettura dell'Europa centrale e meridionale.
Dalla produzione editoriale del Centro Tradizioni di Borgo San Rocco |
|