A cura di Vanni Feresin.
In queste righe vogliamo riportare alla memoria la figura della cara Edda Polesi Cossàr, mancata nella tarda mattinata del 21 ottobre. La ricordiamo tutti con il suo tabin, con la sua energia, con il sorriso accattivante quando negli anni di presidenza era intenta nella cura delle tante iniziative che davano gusto e sapore al Borgo di San Rocco. Era stata la presidente per antonomasia infatti i suoi undici mandati consecutivi alla reggenza del “Centro per le Tradizioni” sono ancora nitidi nella memoria di giovani e anziani. Era nata a Gorizia il 21 agosto 1939 in una storica famiglia goriziana, aveva alle spalle gli studi ginnasiali guidata da insegnanti del livello di Vittorio Peri ed era una profonda conoscitrice della lingua e della letteratura tedesca anche per gli studi accademici. Dopo il matrimonio con il medico goriziano Giovanni “Giannino” Cossàr, garbata ed elegante figura di nobiluomo d’altri tempi, si era dedicata con tutta la sua anima alla famiglia. Pur abitando in tutt’altra parte della città Edda Polesi Cossàr si avvicinò alla vita e alle tradizioni del Borgo di San Rocco verso la fine degli anni Settanta ed entrò nel Consiglio direttivo del “Centro per le Tradizioni” quasi per caso nel periodo di presidenza del mai dimenticato professor Federico Lebani. Alla morte del professore ne subentrò alla presidenza dopo aver fatto una sana gavetta, come diceva lei, da segretaria tra il 1982 e il 1986. Non mancherà mai di ricordare gli insegnamenti ricevuti dai contadini di San Rocco, dagli amici Aldo, Renato, Dario, Gino e citerà per tutta la vita le massime del professor Lebani che le fu maestro. Rimase ben salda al timone del Centro Tradizioni per oltre 20 anni, dal gennaio del 1987 al gennaio 2008. Al momento delle elezioni del Consiglio il carico di preferenze era massiccio ed era chiaro che Edda sarebbe stata solo lei a decidere quando avrebbe lasciato quell’incarico. La vivacità, l’impegno, la voglia di lavorare tanto erano e sono caratteristiche intrinseche ed estrinseche di chi ha il compito di tenere attivo il sodalizio che conta oltre 300 soci e 100 volontari ed Edda ne fu sempre all’altezza.
Come ricordava lei in una intervista che mi aveva rilasciato molti anni fa: ‹‹quando sono entrata nell’associazione ho trovato una serie consistente di attività già ben delineate e funzionanti. C’erano tradizioni già consolidate che davano significato al Borgo rurale: la processione del Resurrexit, il concorso presepi, il concorso delle uova di Pasqua, la festa del Ringraziamento [molto sentita a San Rocco], il corso di friulano nelle scuole elementari, il gruppo folkloristico Lis Lusignutis, il balcone fiorito, nonché la plurisecolare sagra di agosto, la gara dai scampanotadôrs e la pubblicazione periodica che raccontava la storia del Borgo e del “Centro per le Tradizioni” che aveva il bel titolo de “Il Nostri Borc”››. Affermava ancora Edda: ‹‹quando sono entrata in Consiglio c’era di che entusiasmarsi ma bisognava tirarsi su le maniche!››. E così Edda Polesi iniziò a lavorare senza risparmiarsi: oltre alla scuola elementare seppe instaurare un rapporto fiduciario anche con la scuola media “Favetti” coinvolgendo i ragazzi nel restauro e recupero dei vecchi mezzi agricoli raccolti nel Borgo, ci fu anche una ottima collaborazione con la scuola per geometri “Pacassi” grazie all’attivazione di un concorso di idee per la ristrutturazione della piazza San Rocco. Nei suoi decenni di attività ci sono state alcune attività che portò a compimento e continuità spendendo tempo e grandi energie: la riscoperta dell’abito della tradizione, il tabin, con l’adesione di diverse decine di signore e signorine; le gite annuali in Austria, Slovenia e Croazia; la modifica del regolamento del Premio San Rocco che dal 1987 assunse un respiro cittadino; il restauro del baldacchino storico della Chiesa di San Rocco; la raccolta benefica per il restauro del grande affresco della “Gloria di San Rocco” di Christoph Tausch nella Chiesa di Sant’Ignazio; le mostre annuali nell’oratorio della parrocchia; la pubblicazione di opere monografiche e anastatiche di libri storici; la realizzazione della rivista Borc San Roc che fondò nel 1989 e ancora oggi è parte fondamentale della fisionomia culturale cittadina; l’attività teatrale che ebbe inizio quasi per gioco e che portò il Borgo di San Rocco a essere inserito nel cartellone inaugurale del restaurato Teatro Verdi nel 2001.
Questo e molto altro è stata Edda Polesi e nel novembre 2008 il “Centro per le Tradizioni” la insignì del Premio San Rocco, mentre qualche anno prima il sindaco di Gorizia le aveva consegnato il sigillo trecentesco di Gorizia per la sua indefessa attività a favore della valorizzazione della cultura cittadina. Al termine della sua presidenza Edda rimase in seno al Consiglio come saggia consigliera e non fece mai mancare il suo prezioso apporto ai successori; fu anche membro del Comitato di Redazione della rivista che aveva fondato oltre vent’anni prima.
La gratitudine nei riguardi di Edda è grande e chiunque l'avesse conosciuta ne conserva il prezioso ricordo.
Adesso ha raggiunto il suo amatissimo sposo, il mai dimenticato Giannino, presente a ogni attività che si svolgeva nel Borgo di San Rocco. Il “Centro per le Tradizioni” ricorderà la presidente Edda con affetto immutato e stima ma ora è giunto il tempo del commiato e del meritato riposo.
I funerali si svolgeranno sabato 24 ottobre alle ore 10 nella Chiesa di San Rocco.
Noi la salutiamo augurandole “Sit tibi terra levis!” Una antica esortazione, nel suo amato latino, che le farà piacere visti gli studi ginnasiali dove si era formata alla vera cultura, al bello e al buono.