Grande successo di pubblico per la presentazione delle rivista "Borc San Roc n° 28". Dopo i saluti della presidente Laura Madriz Macuzzi che ha ringraziato le autorità presenti, i sostenitori dell'iniziativa editoriale e tutti i soci, volontari e amici del Borgo e dell'associazione, che di anno in anno si dimostrano interessati e curiosi della storia del Goriziano e aiutano concretamente il Centro per le Tradizioni a produrre una pubblicazione di così alto livello, è stata lasciata la parola a don Lorenzo Boscarol, già direttore delle rivista dal 1989 al 2003, per la presentazione ufficiale.
All'interno trovano spazio 14 contributi di altrettanti autori, vecchie conoscenze, antiche collaborazioni e nomi nuovi e giovanissimi. La valorizzazione della lingua friulana è un caposaldo della rivista attraverso alcune particolarità, come i numeri delle pagine in friulano, o una frase sintesi di ogni articolo, ma il cuore di quest'anno è un lungo testo in prosa inedito della maestra di Farra d'Isonzo, Anna Bombig, venuto alla luce dal suo archivio personale.
Gli argomenti trattati spaziano dalla Prima guerra mondiale, con la presentazione del nuovo sito sulle chiese distrutte; alle approfondite ricerche storiche sul castello di Gorizia e in particolar modo sulla famiglia di architetti "Vintana" che aveva operato ristrutturazioni e rinforzi al maniero; alla peste del 1576 dalle carte dell'Archivio Comunale di Cividale; per giungere alla prima idea di università a Gorizia nel 1866; al pellegrinaggio sul Monte Santo del 1872 e alle tante polemiche tratte dalla stampa locale dell'epoca; fino all'ultima estate di pace del 1939 quando il conte Guglielmo Coronini Cronberg si concesse una lunga crociera sopra un transatlantico che aveva ospitato Eva Braun, futura moglie di Adolf Hitler. Notevoli gli approfondimenti riguardanti due grandi personaggi della storia locale che hanno segnato la storia del nostro paese e dell'Europa avendo però una particolare caratteristica, cioè una sorprendente omonimia pur non conoscendosi affatto: sono il cartografo Luigi Visintin di Brazzano e lo storico, medico e giornalista Luigi Visintin di Gorizia.
Come da alcuni anni poi viene offerta al lettore un'interessante macro area dedicata all'arte, musica e letteratura con saggi molto attenti e precisi su particolarità di Gorizia, così anche quest'anno si dedicano dieci pagine all'artista Clemente Costantino Del Neri e alle sue opere presenti nei borghi di Gorizia, poi un accenno alla prima verdiana al Teatro di Società dei "Lombardi alla prima crociata", e una recensione-critica ad un "romanzo storico falso" che pur parlando di Gorizia e del Borgo di San Rocco è intitolato "Trieste.
Al termine del pomeriggio il direttore della rivista lo storico, archivista e giornalista Vanni Feresin ha ringraziato il comitato di redazione per l'indispensabile aiuto nella costruzione della rivista, gli autori che hanno realizzato dei piccoli capolavori di ricerca e approfondimento su realtà anche sconosciute del territorio, il grafico Giacomo Pantanali e le sue idee sempre molto apprezzate, nonché l'artista Aretha Battistutta per i suoi disegni dedicati a degli scorci del borgo di San Rocco, la rivista vuole essere anche un piccolo album della memoria dell'antico rione.
Come ha ben sottolineato la presidente Laura Madriz: "il numero unico si apre con San Rocco e si chiude con San Rocco, proprio per la necessità di significare sempre con chiarezza, ma in prospettiva futura, le profonde radici del nostro amato e storico Borgo".
Al termine monsignor Ruggero Dipiazza ha voluto sottolineare come la rivista sia in continuo rinnovamento, e come "San Rocco" abbia saputo crescere a differenza della città sempre più chiusa in sè stessa: "Gorizia ha bisogno di una nuova rinascita sociale, culturale, politica e solidale".