La presidente del Centro per le Tradizioni Laura Madriz, il Sindaco Ettore Romoli e la senatrice Laura Fasiolo hanno premiato il giovane regista ribadendo la necessità di riconoscere il lavoro di giovani talenti che portano alto il nome di Gorizia nel mondo.
La serata è stata presentata dall'attore Goriziano Enrico Cavallero, amico e collega di Oleotto. Sorpresa della serata l'intervento di due giovani e talentuosi pianisti, Federico Breganti e Michela Sbuelz che hanno interpretato pagine molto impegnative di Rachmaninof, Prokoviev e Listz.
MOTIVAZIONE DEL PREMIO
Il Centro per la Conservazione e la Valorizzazione delle Tradizioni Popolari di Borgo San Rocco assegna il 43° Premio San Rocco al regista Matteo Oleotto per aver portato alto il nome di Gorizia nel campo cinematografico, interpretando, attraverso gli occhi della telecamera, con scanzonata eleganze, garbo, vivacità e ironia un mondo complesso e affascinante come quello della terra che gli ha dato i natali, a ridosso del confine. Il regista Matteo Oleotto ha profonda conoscenza del suo mondo, dei personaggi che lo vivono e ama raccontare queste storie: storie da ascoltare, trovare e inventare. Vede e racconta la vita che lo circonda, parla di relazioni umane, di vittorie e di sconfitte, di stranezze e bellezze con la consapevolezza di chi ha veramente qualcosa da dire e lo fa con spontaneità, leggerezza e genio interpretativo.
STORIA DEL PREMIO SAN ROCCO (intervento della Presidente Laura Madriz)
Carissimi amici, autorità, premi San Rocco, soci, volontari, monsignor Parroco,
Carissimo Matteo Oleotto,
Il Premio San Rocco ha fin dalla sua origine cercato di segnalare delle personalità che hanno dato con la loro vita, professione e attività lustro al Borgo di San Rocco. Fin dai primi mesi della sua venuta alla luce (autunno del 1973) il Centro per le Tradizioni si era posto degli interrogativi su quali attività dovevano significare maggiormente un progetto così importante e cioè il tentativo di conservare e valorizzare le Tradizioni di un Borgo antico. Una risposta fu segnalare solennemente delle personalità legate strettamente al Borgo e a quelle radici così profonde che davano significato anche al loro operato. Così dal 1973 al 1985 i premiati furono scelti in svariati campi, ma tutti legati al Borgo, infatti nell’albo d’oro trovano spazio i coristi, i campanari, personalità legate al mondo dell’agricoltura e della Coldiretti, professionisti nel campo della medicina, dell’industria, le storiche venderigole di San Rocco, e personalità attive nelle istituzioni cittadine.
Nel 1986 si decise di cambiare rotta e di allargare il premio anche alla città. Dando un ricoscimento pubblico, che esprimeva la gratitudine di una comunità (in questo caso anche cittadina), ad un personaggio, un ente, un’istituzione altamente meritoria nel campo della cultura, della solidarietà, della musica, dello sport, dell’arte. Così da quell’anno il Premio venne anche spostato dal giorno di San Rocco (16 agosto) al giorno della Festa del Ringraziamento, in autunno. Fu a tutti gli effetti il primo premio cittadino che riconosceva il merito a una persona o istituzione che aveva portato alto il nome di Gorizia oltre i confini della stessa città.
Questo in estrema sintesi il senso di un premio che cerca di dare una visibilità meritata a delle persone o istituzioni che attraverso il loro operare discreto ma altamente professionale e specifico, hanno dato lustro e contrassegnato in modo indelebile la vita del Borgo e della nostra amata Gorizia.