Jolanda Pisani «Cassandra» fu una donna dal temperamento ardente, colmo di premurosa attenzione verso i bambini che educava nella sua attività di insegnante, ma pronta anche a slanci improvvisi e appassionati di fronte a temi che le stavano più a cuore e che investivano la storia e le sorti della sua cara patria.
È così che si presenta agli occhi di chi cerca di accostarsi alla sua attività di maestra, giornalista, scrittrice, poetessa e militante convinta del Partito Repubblicano: una donna forte e coraggiosa che cantò con fede patriottica la sua amata Gorizia. Da molti definita la paladina della Gorizia redenta.
Morì senza eredi nell’aprile del 1978 mantenendo sempre un velo di mistero sulla sua famiglia e la vita privata, proprio lei che aveva in centinaia di articoli e scritti delineato le biografie dei personaggi di maggiore rilievo che diedero lustro alla città di Gorizia.
Nacque a Gorizia l’11 giugno 1905 nel borgo di San Rocco. La formazione avvenne nella scuola magistrale delle Orsoline. Il padre era originario di San Floriano e la madre di Volzana (vicino a Tolmino). Aveva tre fratelli, due morti appena nati e il terzo rimase celibe, lasciando così la stirpe senza eredi.
Dal 1937 al 1967 prestò servizio come maestra alle scuole materne comunali […] di via Codelli. Tanta era la cura con la quale seguiva i bambini che il sindaco di Gorizia on. Michele Martina la insignì della medaglia d’oro assegnata dall’amministrazione comunale ai dipendenti benemeriti.
La sua attività giornalistica incominciò nel 1945 esordendo sulle colonne de «Il lunedì» e ben presto allacciò collaborazioni anche con «La voce libera», «Il Giornale di Trieste», «Il Messaggero Veneto», nonché con «Il Gazzettino», «Il Gazzettino del lunedì» e naturalmente con «Il Piccolo» una volta reintegrato nella sua funzione di quotidiano di riferimento del capoluogo giuliano, con Trieste ritornata sotto l’amministrazione italiana.
L’elenco delle collaborazioni è notevole e tocca giornali di varia estrazione: si va dall’«Emancipazione», all’«Idea Repubblicana», passando per «Il secolo d’Italia», «Primalinea» e «L’Informatore».
Sull’italianità di Gorizia Jolanda Pisani scrisse pagine cariche di enfasi e amor di patria; durissimi invece gli articoli antislavi. che lei chiamerà in tutte le sue invettive quella sporca genia. Il suo continuo e strenuo difendere l’italianità di Gorizia le fecero incontrare molte critiche da parte di schieramenti politici opposti al suo, ma non si fermerà e più volte avvertirà Gorizia sui pericoli del mal riposto imperialismo slavo, firmandosi sempre Cassandra poiché convinta che la sua voce non sarà ascoltata.
Un’ulteriore fonte di grande conflitto e dibattito fu la specialità della regione Friuli Venezia Giulia riconosciuta dalla Costituzione Italiana che, tra l’altro, prevedeva la tutela di minoranze linguistiche e la possibilità di futuri accordi con paesi confinati, cosa che, secondo «Cassandra», avrebbe indebolito notevolmente lo Stato proprio laddove invece la sua presenza sarebbe dovuta essere ancora più forte e autorevole.
Una grande battaglia sui quotidiani locali la vide criticare senza sosta gli slavo - comunisti che avevano prostrato l’Isontino proprio annettendo due terzi delle terre che erano state italiane e dalle quali la città aveva saputo trarre risorse preziose allo sviluppo delle proprie popolazioni.
Fece parte del Consiglio direttivo del Circolo della Stampa di Gorizia dal 1945 al 1947, mentre nel 1971 l’Accademia Tiberina di Roma decretò di annoverarla tra i suoi membri.
Dalla produzione editoriale del Centro Tradizioni di Borgo San Rocco
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