L’entusiasmo per il pionierismo aeronautico che si diffuse a Gorizia tra il 1909 ed il 1910 è ben raffigurata nella cartolina edita a Gorizia. Un fantasioso fotomontaggio che richiama il successo della manifestazione aviatoria svoltasi sulla Campagna Grande a fine giugno 1910.
La zona pianeggiante che si estende a sud di Gorizia è costituita da un ampio mantello alluvionale con dislivelli decrescenti a «terrazzi» in direzione dell’Isonzo. Sul più vasto di questi, che si sviluppa dalla scarpata della stazione ferroviaria fino al fiume Vipacco, esistevano due estesi prati demaniali: la Campagna Grande, traduzione dallo sloveno di Velike rojce e la Campagna Piccola (Malerojce) o Campagnuzza, a nord di Sant’Andrea (Štandrež).
Sulla prima si esercitavano periodicamente i dragoni e gli artiglieri delle caserme di via Trieste; sulla seconda, denominata militarmente Campo di Marte, si svolgevano le marce ed esercizi vari da parte della fanteria austriaca dislocata nelle caserme presenti in città.
Il 25 novembre 1909, sulla Campagna Piccola, i due fratelli goriziani Rusjan, Edi (Edvard) e Pepi (Giuseppe), realizzarono il sogno di far «volare» il loro prototipo denominato EDA 1, ribattezzato scherzosamente «trapola de carta». Un velivolo biplano dotato di motore di fabbricazione francese, un Anzani da 25 HP, lo stesso con cui Louis Blériot aveva scavalcato la Manica quattro mesi prima. Il velivolo, lungo dodici metri con un ingombro alare di otto, era stato costruito, con carta impregnata e stecche di legno, nell’officina del padre mastro bottaio di via della Cappella 8 a Gorizia.
Ai comandi Edi, progettista pilota che lo pilotò con un volo di sessanta metri all’altezza costante da terra di due. Il fratello Pepi, che non volle mai volare, era il provetto meccanico costruttore. Edvard Rusjan risultò essere il secondo suddito della Monarchia austro-ungarica e uno tra i primi in Europa che riuscì a far staccare da terra un velivolo con l’ausilio di un motore. Per poche settimane, nell’Impero Austro Ungarico, il primato del decollo a motore spetta a Karl Illner, che l’8 agosto 1909 si sollevò con il suo aliante motorizzato a quattro metri e volò per una distanza di quaranta. Illner lavorava per la fabbrica Etrich dalla quale usciranno un paio di anni dopo i primi velivoli, denominati Taube (colomba), adottati dall’aviazione austriaca.
Quattro giorni dopo ci fu un secondo volo per cinquecento metri ad un’altezza di dodici e alla velocità di circa 60 km all’ora alla presenza di numeroso pubblico civile e militare. I fratelli Rusjan costruirono in breve tempo altri 6 aerei anche di forma e impostazione tecnica diversa. Questi velivoli furono costruiti in un modesto fabbricato che i Rusjan avevano realizzato sul lato verso Peč (Peci) della Campagna Grande, il grande prato a fianco della strada Gorizia-Merna, dove in seguito si sarebbe sviluppato l’aeroporto militare.
Dalla produzione editoriale del Centro Tradizioni di Borgo San Rocco |
|