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AUTORI DI MESSE E MOTTETTI, DALL'ARCHIVIO STORICO DELLA CANTORIA DI SAN ROCCO
Molti autori di tradizione tedesca, italiana, friulana e slovena convivono nell'armadio della Cantoria di San Rocco, questa varietà musicale e culturale è ben visibile proprio dagli autori che venivano privilegiati ed eseguiti nelle varie epoche dal coro. Una fra tutti Lorenzo Perosi che fu compagno di studi di Emil Komel, maestro della corale, del quale sono presenti ben otto messe che ancora oggi vengono eseguite nelle maggiori festività dell'anno.
Nell’archivio storico della cantoria di San Rocco sono ritrovabili numerose messe e mottetti (per lo più manoscritti) di autori italiani, tedeschi, sloveni. Questi componimenti, dal carattere solenne e melodrammatico, sono tutt’ora eseguiti dalla corale, in quanto fanno parte della sua plurisecolare tradizione musicale, che si rifà in larga misura al genere ottocentesco romantico. Gli autori che qui di seguito si vanno a presentare sono alcuni dei più importanti e caratterizzanti poiché dimostrano chiaramente quale sia stato l’ambito di scelta dei vari maestri, che si sono succeduti nei decenni, e sono altresì segno di un interesse peculiare per quella musica e per quegli autori facenti parte del cosiddetto movimento “ceciliano”, senza dimenticare, però, la propria terra e le proprie specificità.
Emanuel Adler (XIX secolo)
Compositore e organista titolare della Cattedrale di Breslau
Paolo Amatucci (1868 – 1935)
Compositore, organista, direttore di banda e di coro, diplomato in composizione al conservatorio di Pesaro nel 1889. Lavorò a Trento per numerosi anni come organista e direttore.
Luigi Bottazzo (1845 – 1924)
All'età di nove anni perse la vista in un incidente. Studiò musica presso l'Istituto dei ciechi a Padova e nello stesso istituto, tempo dopo, fu nominato, a soli diciannove anni, insegnante di armonia, contrappunto ed organo. L'illustre organista si esibì in molte chiese di Padova e paesi limitrofi, e nel 1872 divenne l'organista della Basilica di Sant'Antonio di Padova e insegnante d'organo. Il suo allievo più illustre fu Raffaele Casimiri, che divenne maestro di cappella presso la Basilica di San Giovanni in Laterano a Roma. Le sue composizioni, di ottima fattura, sono più di 300 (compose molta musica, anche per le sue esigenze, per organo o armonium, ma anche per canto e pianoforte, pianoforte solo, a voci sole, per voci ed organo). Partecipò molto attivamente ai congressi di musica sacra, recandovi varie relazioni a sostegno del Movimento Ceciliano. Pubblicò una serie di testi teorici adottati anche da alcuni conservatori di musica. Morì a Padova nel 1924.
Giovanni Battista Campodonico (1892 – 1958)
È stato un sacerdote e musicista. Compì gli studi musicali (pianoforte, organo e composizione) sotto la guida dei maestri don Stefano Ferro e Simplicio Gualco. Dal 1914 tenne il posto di organista e maestro di cappella nella Cattedrale di Nostra Signora dell'Orto di Chiavari, dove fu promosso canonico nel marzo 1953. Insegnò canto sacro e storia dell'arte nel seminario diocesano e fu presidente della commissione diocesana d'arte sacra. Compose numerose messe e un notevole numero di pezzi per organo o armonium, facili e gradevoli.
Federico Caudana (1878 – 1963)
Rimasto orfano a soli 3 anni ricevette i primi insegnamenti di pianoforte dal M.° Giuseppe Dogliani presso l'Oratorio Salesiano di Torino-Valdocco, il quale, riconoscendone il precoce talento musicale, lo mandò a studiare a Milano ove presso il Conservatorio Giuseppe Verdi frequentò, tra l'altro, le lezioni di Luigi Mapelli diplomandosi successivamente in organo il 28 aprile 1907. Nel luglio 1907 partecipò al concorso, poi vincendolo, indetto per l'assegnazione del posto di primo organista e maestro di cappella della Cattedrale di Cremona, assumendo l'incarico che dal novembre 1907 durò ininterrottamente fino alla morte, svolgendo parallelamente l'attività di docente di canto corale e pianoforte al Collegio "Beata Vergine", posto, quest'ultimo, occupato a suo tempo dal famoso compositore cremonese Amilcare Ponchielli. A Cremona presiedette anche la Commissione Diocesana per la musica sacra; per breve tempo dopo la fine della prima guerra mondiale fu direttore della banda civica e dal 1931 diresse la corale "Amilcare Ponchielli" fondata da Roberto Farinacci. Nel 1909 a Cremona figurava tra i soci fondatori della "Società dei Concerti". Grazie alla feconda attività compositiva, nota in tutta Italia soprattutto nel campo della musica sacra grazie alla pubblicazione delle opere, a partire dal 1925, presso la "Casa Musicale Edizioni Carrara" di Bergamo, fu uno dei musicisti italiani a contribuire alla riforma della musica sacra promulgata nel 1903 dal motu proprio di Pio X.
Luigi Cervi (1869-1916)
Luigi Cervi, musicista della cerchia perosiana con Donini, Pozzoli, Bentivoglio, Ramella, fu docente d’Organo al Conservatorio di Milano e membro della Commissione Arcivescovile di Musica Sacra. Ebbe inoltre l’incarico di organista e maestro di cappella in S. Maria dei Miracoli presso S. Celso, prestigioso santuario milanese dove lavorò dal 1 luglio del 1900 a tutto il 1907. La sua Missa Homagium Jesu Christo Redemptori trovò consensi e giudizi positivi ad inizio secolo prima di essere dimenticata come la quasi totalità delle messe a più voci scritte nel periodo post Motu Proprio di Pio X.
Orlando Dipiazza (1929)
Si è diplomato con Bruno Cervenca al Conservatorio "G. Tartini" di Trieste. Insieme all'attività di compositore ha praticato per molti anni la direzione corale dirigendo gruppi come il Coro Polifonico di Ruda, i Madrigalisti di Gorizia, il coro del Liceo Musicale "J. Tomadini" di Udine, il coro di voci femminili “G.Fauré" di Romans d'Isonzo, il coro “G. Verdi” di Ronchi dei Legionari, nel 1976 è stato il fondatore del Gruppo Polifonico Claudio Monteverdi di Ruda, gruppo che ha diretto fino al 1996. Ha composto interessanti opere teatrali, opere vocali, strumentali e orchestrali, ma la parte più significativa della produzione di Dipiazza è senza dubbio quella rivolta alla musica corale sacra e profana, centinaia di partiture con cui ha vinto vari premi nazionali ed internazionali dagli anni ’70 ad oggi. Alla direzione di diverse formazioni corali ha vinto primi premi ai vari concorsi nazionali e internazionali di Roma, Orvieto, Ravenna, Arezzo e Gorizia. Dipiazza si è dedicato con particolare attenzione alla ricerca etnomusicologica producendo numerosissime elaborazioni di canti popolari di tradizione arcaica soprattutto provenienti dall'area veneta e friulana.
Antonio Garbelotto (1906 – 1995)
Studiò musica al collegio dei Salesiani di Este e a Padova con O. Ravanello e C. Grassi, diplomandosi in composizione nel 1936 e in organo nel 1938. Conseguì ancora il diploma di musica corale a Parma e i diplomi universitari in paleografia musicale e musicologia. Prestò opera di insegnante e bibliotecario nei Conservatori di Palermo, di Pesaro e di Adria. Fu maestro di coro e organista alla cattedrale di Padova e per 10 anni consulente artistico per le pubblicazioni dell’editore Zanibon. Molti gli scritti di carattere musicologico, ma anche composizioni destinate alla liturgia.
Josef Gruber (1855 – 1933)
Studiò con J. Seiberl e A. Bruckner. Nel 1878 fu nominato organista a St. Florian. Dal 1906 insegnò musica alla Lehrerbildungsanstalt di Linz. Scrisse 58 messe, numerosi introiti, graduali, offertori e communio.
Michael Haller (1840 – 1915)
È stato un compositore e insegnante tedesco. Ha compiuto studi teologici nella città di Regensburg. Ha insegnato composizione e contrappunto nelle scuole della sua città natale, Regensburg, e inoltre esercitò il ruolo di maestro di cori. Nella sua veste di sacerdote si mise in evidenza con una rimarchevole quantità di musica sacra, messe, salmi. Fu un stretto collaboratore del Kirchenmusik Jahrbuch assieme a Haberl. Tra le sue pubblicazioni, si ricorda il Trattato di composizione per il canto sacro polifonico, del 1891, oltre ad un buon numero di lavori didattici ed una antologia di Exempla polyphoniae ecclesiasticae.
Hans Heinrich Huber (1852 – 1921)
Figlio di un appassionato di musica, dimostrò sin da giovane un buon talento manifestato nei gruppi corali. Ha studiato musica sotto la guida di Ernst Richter e Carl Heinrich Reinecke al Conservatorio di Lipsia dal 1870 al 1874. Dal 1896 e fino alla sua morte, diresse il Conservatorio di Basilea. Tra le sue opere principali, sono da annoverare le otto Sinfonie, delle quali la prima si è ispirata alla leggenda di Guglielmo Tell, la la seconda ha preso spunto dalle opere di Böcklin, la terza è denominata Eroica, la quinta si chiama Der Geiger von Gmünd, la sesta è intitolata Ländliche, la settima Schweizerische Symphonie. Le sinfonie seguono lo stile di Brahms. Ha scritto per il teatro varie opere, tra le quali: Kudrun, Florestean, Die Schöne Bellinda.
Emil Komel (1875 – 1960)
Nacque a Gorizia, ultimo di nove figli. Trascorse l’infanzia nel castello di famiglia di Pobrje e frequentò i primi due anni di scuola elementare a Šentvid, per poi proseguire gli studi a Gorizia, dove si iscrisse dapprima al ginnasio e poi, tre anni dopo, alla scuola reale. Apprese le nozioni musicali dal padre Mihael, integrandole con le lezioni al pianoforte del professor Gasteiger e con quelle di armonia e contrappunto impartitegli da Danilo Fajgelj. La cultura musicale faceva parte della famiglia ma egli dovette abbandonare lo studio professionale della musica per dedicarsi all’agronomia alla Scuola di Agraria di Klosterneuburg presso Vienna. Nel 1895, dopo il diploma, tornò a Gorizia e chiese alla giunta provinciale una borsa di studio per poter continuare a studiare musica, la ottenne e si diplomò in canto gregoriano nel 1901 a Roma, sotto la guida del Santi, presso l’Accademia di Santa Cecilia. In quegli anni conobbe il maestro perpetuo della Cappella Sistina monsignor Lorenzo Perosi e il grande compositore Pietro Mascagni. Nel 1902 ottenne a Vienna l’abilitazione all’insegnamento e divenne professore di pianoforte e armonia presso l’istituto di musica. Nel 1914, Komel si dovette arruolare nell’esercito austriaco e trascorse alcuni mesi in Bosnia, in Serbia e infine in Tirolo. Finita la guerra ritornò a Gorizia dove assunse la direzione dell’istituto musicale sloveno, fino al suo scioglimento avvenuto nel 1927 ad opera del nuovo regime. Nel 1930 l’Arcivescovo Francesco Borgia Sedej lo nominò collaudatore d’organi per il Goriziano. Nel contempo componeva, suonava l’organo a sant’Ignazio (per sessant’anni) e dirigeva i maggiori cori cittadini tra i quali la Corale di Borgo San Rocco (per oltre quarant’anni). Il suo corpus conta 244 pezzi che vanno dai mottetti sacri, alle messe, alla musica per organo, fino alla suite sinfonica del 1940.
Guglielmo Mattioli (1857 – 1924)
Organista e compositore. Compì gli studi sotto la guida di A. Busi a Bologna dove si diplomò nel 1881 in composizione e nel 1894 in organo. A Reggio Emilia fu attivo organista e insegnante di canto, armonia e contrappunto presso la Scuola Musicale. Nel 1900 si trasferì a Bergamo rimanendovi fino al 1908 assumendo la direzione della cappella di S. Maria Maggior e dell'Istituto musicale "Donizetti" nel quale insegnò contrappunto. Passò poi a Bologna nel Liceo musicale come Presidente dell’Accademia Filarmonica.
Wolfram Menschick (1937)
Compositore tedesco.
Narciso Miniussi (1920 – 1995)
Nel 1943 e' ordinato sacerdote dall’arcivescovo Margotti. Dal 1952 al 1985 prima cappellano e poi direttore del collegio “Duca d’Aosta” di Gradisca d’Isonzo. Da pensionato si ritira a Romans, dove continua un'intensa attività musicale, soprattutto compositiva. Fu direttore di coro in molte parrocchie della diocesi di Gorizia (in modo particolare attività musicale liturgica a Monfalcone parrocchia di san Giuseppe ed a Cormons) e si dedicò all’attività concertistica con il Gruppo corale “Città di Gradisca” e con il coro di Sagrado. Sulle proprie partiture amava annotare suggerimenti tecnici ed interpretativi. Numerose le sue composizioni profane e sacre, che attendono ancora un catalogo di riferimento. In particolare in ambito popolare ebbero molto successo alcune rapsodie di elaborazioni di villotte friulane che seguono la tradizione inaugurata da Augusto Cesare Seghizzi e sviluppata anche da Giovanni Pian.
Mariano Miolli (XX secolo)
Compositore, direttore di coro e frate cappuccino
Lorenzo Perosi (1872 – 1956)
Fu il padre Giuseppe, maestro di cappella del duomo di Tortona con il quale studiò, a infondere la passione per la musica a lui e agli altri cinque figli (tra cui il compositore Marziano e il Cardinale Carlo). Il 6 marzo 1887 Lorenzo si fece terziario francescano. Nel 1888 sostenne con esito positivo un esame di valutazione al Liceo Musicale di Santa Cecilia (oggi Accademia di Santa Cecilia) a Roma e iniziò a seguire un corso di studi per corrispondenza con il Conservatorio di Milano. A 18 anni divenne organista e maestro di canto presso l'Abbazia di Montecassino, posto che lascerà nel 1891 per motivi di salute. L'anno successivo si diplomò alla scuola di contrappunto del Conservatorio di Milano e successivamente fece un soggiorno di studi a Ratisbona. Nel 1893 divenne maestro di cappella a Imola e nel 1894 direttore della "Cappella Marciana" (la cappella della Basilica di San Marco) a Venezia. "La mia carriera incominciò ad Imola", disse Perosi, che iniziò in quella città a pubblicare i suoi primi lavori. Dopo gli studi seminaristici, durante i quali conobbe don Orione, divenendone amico, fu ordinato sacerdote nel 1895. Nel 1898 Perosi ottenne da Papa Leone XIII il titolo di "Direttore Perpetuo della Cappella Sistina", ruolo che ricoprì fino alla morte. Fu anche quell'anno in cui il primo oratorio di Perosi, Passione Secondo S. Marco, apparve. Altri oratori apparvero in rapida successione. La fama di Perosi in quest'epoca era inaudita, talché i critici coniarono il termine "Il Momento Perosiano." Oltre alla sua fama fra le masse, Perosi godeva il rispetto di tanti importanti compositori, inclusi Puccini, Mascagni, Boito, Massenet, Guilmant, anche Janacek. Il 19 gennaio 1925, presenti i Reali, nella Chiesa di Santa Maria degli Angeli a Roma diresse la Messa funebre ufficiale in memoria di Giacomo Puccini, scomparso nel novembre 1924. Nel 1930 venne nominato Accademico d'Italia e in questo periodo. ebbe inizio un lungo periodo di fervida attività che lo portò anche a dirigere per la Radio Italiana e per la Radio Vaticana e che vide le sue composizioni eseguite nei maggiori teatri nazionali Il 12 marzo 1955, nell'anniversario dell'incoronazione di Pio XII, diresse per l'ultima volta un'esecuzione alla Cappella Sistina e il 12 ottobre 1956 morì all'età di 84 anni.
Licinio Refice (1883 – 1954)
Licinio Refice nasce a Patrica (Fr). Uno zio sacerdote gli veicolò l’amore per la musica sacra, nonché la vocazione. Nel seminario, il “molto genio per la musica” costituì un caso. Divenuto sacerdote si perfezionò a Roma sotto la guida di Ernesto Boezi, Remigio Renzi e Stanislao Falchi. Nel giugno del 1910, al Conservatorio di Santa Cecilia, conseguì il diploma in composizione “con merito speciale”. Il saggio fu l’oratorio La Cananea, che fece grande impressione. Gli giunsero incarichi di prestigio e divenne insegnante nel Pontificio Istituto di Musica Sacra. Fu nominato direttore della Cappella Liberiana, in Santa Maria Maggiore. La prima messa composta dal neodirettore, eseguita nella chiesa di Sant’Ignazio, per poco non gli costò il posto. L’opera, non a caso intitolata Cantate Domino canticum novum fu giudicata scandalosa. La sua caratteristica è una certa eccitazione che imprime alle composizioni, anche sacre, specialmente le Messe che egli considera come dei microdrammi.
Jos Schiffels (XIX – XX secolo)
Compositore e organista tedesco.
Franz Schöpf (1836 – 1915)
Compositore e organista austriaco.
Augusto Cesare Seghizzi (1873 – 1933)
Nacque a Buie d’Istria, primogenito di Angelo, musicista nativo di montanaro, e Luigia de Colombani. La famiglia si stabilisce a Gorizia dal 1874 al 1877, poi a Lussinpiccolo, dove il padre Angelo è organista del duomo. I primi studi musicali li compie a Trieste, con il padre. Dal 1888 la famiglia si ristabilisce a Gorizia, ma il padre si allontana trovando lavoro a Terni come maestro. I primi concerti li tiene a Gorizia tra il 1891 e il 1892 nei sodalizi artistici culturali della città. Nel 1894 ottiene il diploma di terzo grado al concorso di canzonette popolari. Nello stesso anno inizia l’attività come organista della chiesa di Sant’Ignazio, mentre nel 1897 diventa organista di quella dei Ss. Vito e Modesto. Intanto prosegue la composizione di romanze e brani da salotto e incomincia la produzione di musica sacra con le prime messe e i mottetti. Nel 1902 Seghizzi viene nominato organista titolare della chiesa Metropolitana di Gorizia e nel 1906 inizia a dirigere il coro della cattedrale presentando le messe della riforma tedesca e quelle di Perosi. Nel 1915 è chiamto dall’esercito austriaco e viene internato nel campo per profughi a Wagna di Leibnitz, dove lo raggiunge la famiglia. A Wagna insegna musica, dirige un coro e un’orchestra, con i quali sostiene numerosi concerti a Graz. Nel 1918 rientra a Gorizia. Nel 1924 insegna presso l’istituto magistrale e il collegio – convitto “Santa Gorizia”. Le sue composizioni di maggiore interesse sono: Missa in honorem S. Ceciliae, Missa pro defunctis del 1911, la Missa aquileiensis, Missa da Requiem dedicata all’Imperatore Francesco Giuseppe, la Messa solenne del 1921 e nel campo della musica popolare sono da citare le rapsodie Gotis di rosade.
Luigi Taverna (XIX - XX secolo)
Compositore e organista.
Matteo Tosi (1884 – 1959)
Studiò nei seminari di Montefeltro e di Rimini, uscendone sacerdote a 23 anni. Musicalmente si formò da solo e per corrispondenza con i maestri Andreoli di Milano e Amintore Galli. Suo primo incarico fu la direzione della cappella del Tempio Malatestiano ma lo lasciò dopo 5 anni per conseguire il diploma di magistero in composizione sacra presso la Scuola Superiore Pontificia in Roma. Nel 1919 fu nella cattedrale di Velletri; nel 1921, desideroso di esperienze, si aggregò alla celebre Polifonica Romana, diretta da R. Casimiri, come guida dei bassi. Nel 1926, dopo essere stato condirettore della Cappella Lateranense, divenne responsabile primario della Cappella Marciana di Venezia, nel 1934 ne divenne maestro, carica che ricoprì fin alla morte. Tosi è autore di una quindicina di Messe e di 5 Requiem: Messa Jubilate Deo a 2 voci pari; Messa Inclyta Patrona a 2 voci miste; Messa Sicut lilium in onore della B.M. Goretti, a 2 voci uguali; Messa giubilare Pio papa XI a 4 voci miste; “Messa in onore di S. Giovanni Bosco” a 3 voci miste; Messa da Requiem” a 3 voci virili; “Piccola Messa Funebre” a 2 voci puerili o anche miste, Messa di Santa Cecilia. Ha inoltre coperto con abbondanza di composizioni tutti gli altri settori della musica sacra: Canti per il Vespro, Canti eucaristici, Canti mariani, Canti per il ciclo natalizio, Canti del ciclo pasquale, Canti per i Santi, Canti per occasioni varie. Per il “Cantorale” (Liber Polyphonici Chori) di Casa Carrara ha operato revisioni e riduzioni a 3 voci uguali di classici polifonici. Autore molto conosciuto e stampato.
Franco Vittadini (1884 – 1948)
Studiò al Conservatorio Verdi di Milano, ove fu allievo di Ferroni, Galli e Pozzoli. Si dedicò subito alla composizione sacra con una prima messa in onore di S. Siro, patrono della diocesi di Pavia, passando poi, già con sicura padronanza dell'arte, al Teatro lirico. Più tardi accettò la direzione dell'Istituto Musicale di Pavia, dove, per ben cinque lustri, prodigò le sue cure di direttore e di insegnante. Alle scene donò le opere: Mare di Tiberiade, Anima allegra, Sagredo, Caracciolo, Fiammetta e l'avaro; e, inoltre, le fortunate azioni coreografiche: Vecchia Milano, Fior di Sole e La Taglioni, composte su richiesta dei Teatro alla Scala. Vittadini si affermò anche nel campo della musica sacra. I suoi capolavori di genere oratoriale sono Il Natale di Gesù e L'Agonia dei Redentore, entrambi per soli, coro e orchestra. Due spartiti che hanno avuto esecuzioni in Italia e all'Estero. Vittadini ricevette un'educazione musicale solida tale da poter conferire anche alle composizioni per uso liturgico un'impostazione e uno spirito pienamente conformi alle norme stabilite dalla Chiesa per la musica sacra. Le Messe (una ventina) riguardano tutti i complessi vocali, dal coro unisono alle quattro voci ineguali e miste. Un altro genere che Franco Vittadini trattò con efficacia è quello della musica per organo, compose molti pezzi tra cui: Hora mystica, Dodici pezzi, Suite originale, Suite contemplativa, Quadretti Francescani e altre composizioni isolate.
Benedict Widmann (Sec. XIX – XX)
Organista e compositore. Discendente di una grande famiglia di musicisti tedeschi.
Gastone Zuccoli (1887 – 1958)
Studiò dapprima con la madre quindi con Arnoldo Galliera al Conservatorio di Parma, dove conseguì il diploma nel 1907. In seguito fu nominato professore di pianoforte e organo al Conservatorio di Trieste. Dal 1911 al 1925 fu organista nel tempio israelitico, quindi passò al Duomo di san Giusto dove ricoprì lo stesso incarico dal 1926 al 1938. Svolse intensa attività concertistica come pianista e organista, inoltre collaborò con vari giornali e riviste.
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