La città di Gorizia conserva al suo interno dei luoghi che per la loro storia e le loro vicende hanno avuto degli sviluppi particolari e una sorta di autonomia nel contesto cittadino.
Oltre a San Rocco, vi è un altro borgo che presenta delle caratteristiche peculiari, sebbene con il tempo si siano rese più sfumate sino quasi a svanire del tutto.
Si tratta del borgo Piazzutta, situato in una zona più bassa della città, oltre il torrente Corno. La piazza, chiamata «Plazuta» probabilmente per distinguerla dalla più vasta Piazza Grande, era passaggio obbligato per chi arrivasse a Gorizia dal Friuli, dopo aver oltrepassato l’Isonzo sul Ponte del Torrione e aver percorso la via Ponte Isonzo (ora via don Bosco). Per giungervi dalla città, invece, bisognava passare il ponte sul torrente Corno (poi tombato) sul quale spiccava la bella statua di San Giovanni Nepomuceno «San Zuan da aghis», posta nel 1744.
L’origine di questo abitato non può che essere collegato con il palazzo che lo sovrasta, l’attuale villa Coronini ma che in origine era chiamata Zengraf dal nome di Carlo Zehen- graf von Grafenberg, che nel 1593 fece sorgere l’edificio, passato poi nel 1599 alla famiglia Strassoldo (che costituì un intero borgo col nome di Prestau) e nel 1820 alla famiglia Coronini. Alla villa si accedeva non come oggi dal giardino di viale XX settembre, bensì da una scalinata che partiva proprio da Piazzutta.
Nel borgo non vi è menzione di edifici sacri antecedenti al 1656, quando venne posta la prima pietra dell’attuale chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Vito e Modesto. La sua fondazione è strettamente legata all’arrivo in città dell’Ordine Ospedaliero dei Fatebenefratelli, grazie alla volontà del barone Vito Del Mestri […]
Dalla produzione editoriale del Centro Tradizioni di Borgo San Rocco |
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