Il cenotafio del conte Leonardo nella Cattedrale di Gorizia
Dopo la morte di Enrico gli succedettero in pochi anni il fratello Giovanni, poi i figli Ludovico (morto nel 1457) e nel 1462 Leonardo, ultimo conte di Gorizia. Quest’ultimo rimase solo al governo per quasi quarant’anni e tentò prima di sposare una Visconti di Milano ma ottenne Paola Gonzaga dalla quale credeva di poter ricavare una ricca dote e una discendenza maschile, probabilmente ebbe un’unica figlia scomparsa anch’ella ancora bambina.
La principesca contea era a tutti gli effetti un insieme unitario, consolidatosi in cinque secoli di storia, Leonardo anche se molto attaccato ai possedimenti e geloso della propria dignità di Principe del Sacro Romano Impero vedeva in Massimiliano l’unica alternativa affinché la contea non cadesse nelle mani venete e non venisse smembrata; anche i sudditi di Leonardo guardavano alla contea come ad uno stato unitario e inscindibile e anche loro sapevano che solo la potenza imperiale era l’unita salvezza alla Serenissima. Leonardo decise di non sposarsi dopo vedovo, come avevano fatto suo padre e suo nonno, arrendendosi al destino di morire senza discendenza.
Il 27 febbraio 1497 si realizzò il contratto di scambio con l’imperatore Massimiliano I; il conte concedeva all’imperatore, inizialmente per dodici anni, i castelli di Cormons, Belgrado, Codroipo, Castelnuovo, Latisana e Flambro ottenendo in cambio la valle del Vipacco presso Gorizia e le vecchie singnorie in Alta Carinzia (Kirchheim, Oderdrauburg, Pittersberg) e Moosburg. Gli ultimi anni del conte furono molto tormentati da una vecchia malattia e da una serie di dispiaceri.
Leonardo morì il 12 aprile 1500, domenica delle Palme, inumato già il giorno successivo nella chiesa parrocchiale di Lienz, a Gorizia era spirata Paola Gonzaga tre anni prima nel 1497. L’imperatore Massimiliano protestò per i costi eccessivamente ingenti delle esequie che si svolsero solo un mese più tardi. L’ultimo conte è ricordato ancora oggi, nella cappella di Sant’Anna della Chiesa Cattedrale di Gorizia, da una lapide murata nella quale si vedono le armi del Tirolo, dei Gonzaga, della Carinzia e di Gorizia, e si legge in tedesco:
Leonardo per la Grazia di Dio conte palatino della Carinzia, conte di Gorizia e del Tirolo, avvocato delle case d’Iddio di Aquileia, di Trento e di Bressanone, ha fatto fare questa lapide, nell’anno […]
Dalla produzione editoriale del Centro Tradizioni di Borgo San Rocco |
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