La costruzione della ferrovia Meridionale prima e quella della Transalpina poi, a causa della relativa lontananza delle rispettive stazioni dal centro cittadino determinarono un deciso incremento dello sviluppo urbano, proiettando ai primi del novecento Gorizia verso la sua forma attuale.
La nuova condizione di facile collegamento tra il centro e i quartieri allora periferici, non ebbe a verificarsi nel riguardo del borgo San Rocco, il cui abitato continuò a rimanere separato dalla città storica e da questa diviso da quell’ostacolo rappresentato dalla vasta pertinenza agricola di Palazzo Lantieri.
Emergeva quindi il bisogno di individuare un collegamento più breve, concretizzatosi poi nel 1913 con la realizzazione della via Lantieri a dividere in due parti l’ampia Braida, rendendone così possibile anche l’utilizzazione a scopo edificatorio della medesima.
La costruzione della strada è stata resa possibile sacrificando parte notevole della Schönhaus che prospettava sulla piazza Sant’Antonio, nonché due edifici rustici che affacciavano alla piazza di San Rocco dei quali, di quello abitato dalla famiglia Zottig, ancora oggi [novembre 2005 n.d.r.] si conserva un vecchio gelso bicentenario sull’angolo con la via Lunga, una pianta […] a testimonianza di quel passato contadino che è caratteristica del Borgo.
Nel tempo, su questi campi resi finalmente accessibili, trovò posto nel primo dopoguerra lo stadio cittadino, ben presto corredato dalla tribuna attrezzata, elegantemente progettata dall’ing. Ghira nel 1930.
Il primo atto ufficiale circa la realizzazione della nuova viabilità, va riferito alla delibera del Consiglio Comunale del 28 dicembre del 1907, nella quale veniva decisa la demolizione del Mercato coperto di piazza Sant’Antonio, la realizzazione di questa nuovo asse viario e l’accensione di un mutuo di 50.000 corone a coprirne le spese di costruzione.
Dalla produzione editoriale del Centro Tradizioni di Borgo San Rocco |
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