Domenica 17 novembre si è svolta la grande festa del Ringraziamento che a San Rocco ha un gusto tutto particolare. Il rione di origine contadina ha voluto anche quest'anno significare la festa del Grazie attraverso il dono dei frutti della terra presentati ai piedi dell'altare.
Don Ruggero all'omelia ha ribadito più volte che "Rischiamo di perdere la cura per la natura, per il nostro creato, per una vita che si muova ai ritmi del creato". "Pensiamo a quante cose sono da conservatore in questo nostro mondo: c’è la difficoltà di ricordare un ambiente e il suo equilibrio, pensiamo alla possibilità di scomparsa delle api, e rischiamo di trovarci in un baratro se non cambiamo le nostre abitudini e il nostro modo di vivere. L’attesa è breve". Per don Ruggero "ci vuole l’occhio giusto che guardi agli altri con attenzione, ci vuole compassione per dare lo spazio di attesa che si dovrebbe rispettare quando si vive tra umani, così come bisognerebbe guardare negli occhi degli altri per capirne le sofferenze".
La celebrazione è stata accompagnata dalla storica Corale Santa Lucia, diretta dalla maestra Giada Piani, che ha interpretato in prima assoluta per il Borgo la "Messa in onore della Natività della Beata Vergine Maria" del sacerdote goriziano Vinko Vodopivec.
Al termine del rito religioso il Presidente del Centro per la Conservazione e Valorizzazione delle Tradizioni Popolari di Borgo San Rocco Vanni Feresin ha consegnato insieme all'assessore Patrizia Artico e alla Consigliera Regionale Laura Fasiolo il 51mo Premio San Rocco all'insegnante e storica goriziana Liubina Debeni Soravito. Nella prolusione il Presidente ha sottolineato come "nella sua persona si sintetizzano gli aspetti fondanti della nostra associazione e anche quelli legati in modo speciale al Premio San Rocco: lo studio attento, la valorizzazione della conoscenza e il passaggio del testimone alle nuove generazioni". "Liubina è una ricercatrice professionista. Il tutto nasce da una voglia innata di conoscenza che le ha fatto passare intere giornate a ricercare documentazioni, storie, persone, vicende, luoghi e toponimi. Ha saputo valorizzare questo sapere attraverso una divulgazione intelligente e attenta delle sue ricostruzioni storiche pubblicando sulla nostra rivista saggi di notevole spessore che hanno analizzato in modo attento il territorio, l’ambiente, i costumi e tradizioni".
Nel ringraziamento finale Liubina Debeni Soravito ha ricordato che le sue origini sono "Sanroccare" in quanto il padre era nato proprio sotto il campanile di San Rocco e lei si sente una borghigiana, seppur d'adozione, e nel Borgo ha sempre trovato una calorosa accoglienza.
La Corale del Borgo le ha dedicato il canto in paleo slavo "Mnogaja lieta", cioè ancora Tanti e tanti anni di ricerche e scoperte.