La pubblicazione, nel dicembre del 1774, del Regolamento per le scuole tedesche nei territori asburgici (Allgemeine Schulordnung, für die deutschen Normal – Haupt – und Trivialschulen) viene normalmente considerato un punto fermo per l’avvio di un sistema di istruzione pubblica ed obbligatoria di base in quest’ampia e multiforme area.
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Nel Regolamento venivano quindi identificate le tipologie di scuola pubblica che andavano organizzate sul territorio:
- Scuola Triviale (Trivialschule) da istituirsi in ogni parrocchia,
- Caposcuola (Hauptschule) nei centri principali e con un livello più elevato di istruzione,
- Scuola Normale (Normalschule) di solito nei capoluoghi, per fornire da esempio alle altre e preparare i futuri maestri.
Vari gradi di istruzione che precedevano la scuola secondaria, non obbligatoria; un’organizzazione piramidale che intendeva rispondere anche alle necessità del territorio. Tra gli obiettivi vi era anche la diffusione, prima di tutto per ragioni pratiche, della comprensione della lingua tedesca, in quanto lingua dell’amministrazione pubblica, ma era ben evidente che l’educazione di base nei territori non germanofoni si sarebbe dovuta svolgere nelle lingue del posto.
Le istituzioni religiose furono grandi protagoniste di queste realizzazioni. La Chiesa infatti era intesa come parte dello Stato, ed il sovrano si sentiva in diritto di controllarla, di fornire indicazioni che entravano in questioni anche molto specifiche della disciplina del culto o degli ordini sacri. L’attenzione con cui lo Stato si premurò di imporre precisi ritmi e modalità d’insegnamento la dice lunga sull’importanza che veniva riconosciuta all’istruzione diffusa, esito degli ideali illuministi ed innovatori del XVIII secolo; a ciò si accompagnava inoltre un sostanziale riconoscimento della funzione sociale della religione quale elemento centrale e basilare del sistema educativo austriaco.
Venendo alla realtà goriziana, si possono almeno in parte ricostruire i primi passi dell’applicazione del nuovo Regolamento scolastico. Anche qui la funzione della Chiesa era centrale.
Dalla produzione editoriale del Centro Tradizioni di Borgo San Rocco |
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