(immagine: Rosa Mattinata. Dall'archivio della ditta Barni di Pistoia)
Tante erano le specie e varietà di rose coltivate nel Goriziano già prima della Prima guerra mondiale tra cui: Frau Karl Druski (bianca), Marechal Niel (gialla), Maman Cochet (bianca), Hugh Dickson (rosso scuro), Hermosa (rosa argentato).
Già a fine Ottocento il floricoltore Ferrant proponeva nel suo catalogo del 1898-1899 una rosa rifiorente denominata
Görzer Schönheit (
Bellezza Goriziana) di colore rosso lucente, con profumo di rosa Centifolia e da lui ottenuta da semi ricevuti e riprodotta nel suo vivaio. La troviamo in seguito, nei suoi cataloghi editi in tedesco o italiano, (ma Ferrant corrispondeva anche in sloveno, croato e francese), sino alla Prima guerra mondiale, inserita nell’elenco delle rose di «color rosa forte e rosa lucente».
Famosissimo per la coltivazione di rose fu nella seconda metà del Novecento il vivaio di Rainardo Voigtländer che dal 1947 fu trasferito a Mossa dopo la definizione dei nuovi confini di Stato. Rainardo fu un valente ibridatore di rose e possiamo ricordare, tra le tante rose da lui ibridate, una sua rosa creata a inizio anni ‘70 dal nome
Mattinata, ibrido di thea di colore rosa salmone, adatta al taglio di fiori che veniva proposta anche come pianta ad alberello.
Così veniva descritta nel catalogo del 1978 della Ditta Barni di Pistoia: "
Un colore fresco rosa salmone, ben resistente al sole. Un fiore singolo su lunghi steli, elegante, simpatico che la rugiada mattutina illumina ai primi raggi del sole. Non può mancare nella vostra collezione: l’ho scelta apposta per chi ama la dolcezza."
Dalla produzione editoriale del Centro Tradizioni di Borgo San Rocco |
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