Nel 1975 il Centro per la conservazione e la valorizzazione delle tradizioni popolari di Borgo S. Rocco, valendosi della collaborazione dei coniugi Cerni e di Luigi Camauli, già maestro di danza del «Santa Gorizia», costituì il gruppo dei «Piccoli Danzerini di S. Rocco». Le iscrizioni che erano aperte ai bambini da sei agli undici anni furono subito numerosissime e, fin dalla loro prima apparizione sul sagrato della Chiesa, presenti amici e parenti, i bimbi dimostrarono di essere i degni eredi di quei nonni e bisnonni che tanto avevano amato ballare la Furlana.
Era venuto il momento di dare al gruppo un nome d'arte. Graziosi, vivaci, promettenti, i mini-danzerini facevano pensare a lis lusignis, le scintillle che si sprigionano dai falò solstiziali e che il vento porta a «benedire» la campagna, ma anche a quei piccoli insetti luminosi che volano nelle calde notti d'estate: le lucciole appunto, dette anch'esse luzignis o luzignutis , che i giovanissimi amano rincorrere e catturare nelle loro manine unite a mo’ di gabbietta, curiosi di scoprire il segreto del chiarore che emettono.
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In qualità di direttore artistico del gruppo «Lis Luzignutis» appena costituito era stata chiamata Marisa Padovan, già componente del Santa Gorizia. Adattò i costumi ispirandosi a quelli in uso nel gruppo degli adulti; dal repertorio delle danze tradizionali scelse le più adatte e in qualche caso semplificò le figure; dette ampio spazio al canto corale e dopo qualche mese «Lis Luzignutis» erano già in grado di esibirsi in pubblico. Fu per la festa di Pasqua del 1977.
Debuttarono anche i suonatori quindicenni Giorgio Stacul e Lucio Terpin (fisarmonica) , Alessandro Buciol e Enrico De Fornasari (chitarra), che per l'occasione furono coadiuvati dai loro maestri, i suo-natori del gruppo «Santa Gorizia» (Barone, Giannini , Brumat, Stecar).
I mini-danzerini apparvero precisi , disinvolti, si guadagnarono subito le simpatie del pubblico e divennero i beniamini del Borgo. Per la loro prima uscita ufficiale, la parata folkloristica del Settembre goriziano, i sanroccari addobbarono un antico carro che fecero trainare dal più bel manzo di Borgo S. Rocco.
Nel frattempo era entrata a far parte del gruppo una coppietta di giovanissimi , sette anni in due, che eseguivano le figure delle danze con molta applicazione. Erano un po’ impacciati nelle movenze, qualche volta distratti, ma quando presero confidenza con il pubblico, dimostrarono di essere anche un po’ birichini, il che non disturbava affatto. Il gruppo offriva sempre uno spettacolo piacevolissimo.
Arrivò la notorietà e «Lis Luzignutis» furono chiamate ad esibirsi in provincia e in regione: parteciparono alla trasmissione RAI «Sbirulino» , intervennero a TeleFriuli, poi andarono sempre più lontano. Spesso i genitori prendevano parte alle trasferte che diventavano gite a carattere familiare.
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Oggi , più che in passato, visto il calo demografico che ha interessato anche la comunità sanroccara, la partecipazione al gruppo è aperta a tutti i bambini goriziani che vogliono iniziare questo tipo di attività.
Dalla produzione editoriale del Centro Tradizioni di Borgo San Rocco |
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