La parte costitutiva del borgo risale al secolo XI ed ebbe origine intorno al nucleo originario del castello, dopo che quest’ultimo era divenuto residenza dei conti di Gorizia. Successivamente , il borgo si estese gradualmente ed ospitò le abitazioni di nobili, feudatari e personaggi del seguito.
Nella terra superiore, il futuro Borgo Castello, sorgevano numerose residenze ed edifici pubblici. Tra le più particolari la casa di un goriziano Wolfgang Rassauer che venne edificata nel 1475 con tanto di iscrizione ancora visibile IESV MARIA HILF/HOC OPVS FECIT FIERI WOLFGANG RASCHAWER
MCCCCLXXV (con l’aiuto di Gesù e Maria, Wolfgang Rassauer fece fare quest’opera nel 1475).
Questa abitazione, dalla struttura particolare, con forme gotiche di tipo veneto, ma associata a un carattere popolare, si dimostra un perfetto connubio della cultura cittadina.
Nel Borgo Castello è ancora ben visibile la casa di Simone Tasso (oggi sede del Museo della Grande Guerra, moda e arti applicate, archeologia) a cui gli Stati Provinciali avevano conferito nel 1545 il titolo di «Mastro di Posta»: egli, infatti, apparteneva alla famiglia che, avendo ottenuto l’appalto imperiale delle poste, assicurava i collegamenti postali fra la pianura padana e le regioni nord-orientali delle Alpi e oltre le stesse Alpi. La lapide incisa in latino sul palazzetto cinquecentesco riporta proprio il nome e il ruolo del suo fondatore (SI)MON TASSVS PRAEFCVRSORVM CAE IN LIBERO SOLO/SIBI CHARISQ.
Il museo della Grande Guerra trova collocazione nella Casa Tasso o Casa Dornberg-Tasso ed è una rappresentazione chiara ed efficace degli eventi bellici che videro Gorizia in prima linea tra il 1914-1918. Sono narrate, in dodici sale ricavate nei sotterranei dei palazzi cinquecenteschi, sia le grandi vicende storiche, sia le difficoltà della vita giornaliera degli abitanti di Gorizia e della provincia, nonché viene data ampia visione della vita dei soldati al fronte con la riproduzione di una trincea italiana e una dell’esercito austroungarico. Non meno importanti la sezione archeologica con reperti provenienti dal territorio del Goriziano e quella dedicata alle tradizioni popolari, moda e alle arti applicate con l’esposizione di abiti e gioielli di grande valore del XVIII e XIX secolo insieme a macchinari antichi per la filatura della seta, con campioni di stoffe, abiti e accessori, costumi popolari e merletti.
Con la Prima guerra mondiale Borgo Castello perse l'originalità e l'armonia architettonica dei propri scorci che solo parzialmente furono ricostruiti.
Dalla produzione editoriale del Centro Tradizioni di Borgo San Rocco |
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