★ 5 novembre 1902 |
† 29 novembre 1946 |
educatore e formatore dei giovani di Azione Cattolica |
Ha svolto la sua attività a Gorizia, prima in Duomo e poi nella parrocchia di S. Rocco |
Di lui si sa, oltre al cognome che ne rivela la madrelingua slava, non tantissimo in termini biografici, ma quanto basta per inquadrarne, un preciso orientamento di vita.
La famiglia è modesta, come molte in quei tempi. Si sbarca il quotidiano a fatica, in un inizio secolo contraddistinto da miseria e stenti in larghi strati della popolazione. Nasce il 5 novembre 1902.
Così Zakraisek va a bottega presto. (…) Il negozio E. Pincherle di piazza della Vittoria, noto per le chincaglierie, aveva anche licenza di cambio valute, e Zakraisek doveva destreggiarsi tra ninnoli, minuterie varie e banconote.
Lasciato il quotidiano impegno, mentre altri preferivano ozi ed avventure di vario sapore, Zakraisek si riconosceva nel forte richiamo di spiritualità coniugandosi senza ombre con la bontà di un animo mite e forte.
(…) L’azione cattolica, che dagli anni dopo la fine del primo conflitto mondiale, aveva assunto la tradizione oltre che la sede del circolo cattolico Goriziano “per crucem ad lucem”, ma soprattutto si esprimeva in quella sintesi programmatica (preghiera, azione e sacrificio) che faceva di ogni aderente un apostolo con la parola e l’esempio, un testimone della carità ed un esempio di spirito di donazione verso gli altri. Erano anni in cui la sua opera nasceva e cresceva nel contesto del Duomo cittadino; lì Zakraisek avvertiva forte e vicina la carica ed il fervore di mons. Velci.
(…) La didattica di Zakraisek era semplice ed incisiva; le farse e le canzoni spiritose erano condimento essenziale per la formazione morale e cristiana dei ragazzi. Curiosa ma anche efficace era la strategia che egli adottava per affinare la propria coscienza cristiana nella preghiera con la recita del rosario serale. La presenza per 10 giorni di seguito alla preghiera valeva in premio una corona.
Non si sa a quale vero motivo attribuire, con certezza, lo spostamento del suo baricentro operativo dal Duomo a San Rocco. qualcuno lo riconduce verosimilmente al trasferimento di domicilio, prima in via Vittorio Veneto quindi in via Lunga. Nella nuova casa e abitazione, senza ombra di dubbio, si dilatò in tutta la sua ampiezza quella sorta di “apostolato del servizio” che gli è valso l’indelebile ricordo ma anche il rimpianto tra le generazioni di sanroccari a lui vicine.
(…) La figura di Zakraisek, ancor oggi, si staglia come una forza che attrae per semplicità e si manifesta come esempio di bontà e dedizione totale: un vero “apostolo della gioventù”.
Dalla produzione editoriale del Centro Tradizioni di Borgo San Rocco |
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