Immagine (1989) del BRODIS di S. Rocco con, in primo piano la via Blaserna
Una fra le più antiche e nobili famiglie che i conti-sovrani di Gorizia ebbero al loro servizio fin dal secolo
XIII (1200-1300), fu quella degli Orzoni. […]
[…] tra i numerosi beni feudali posseduti dagli Orzoni, figuravano, in particolare, una vigna detta Brodaz, due campi sotto detta vigna, tre campi nella campagna sotto Gorizia e due campi situati presso la braida Franculin. (Il tutto nell'area che oggi sappiamo esse re di S. Rocco. È possibile che FRANCULIN altro non sia
che una inesatta trascrizione del nome GRAPULIN. Si tratterebbe, in tal caso, di un errore, di un tipo non infrequente in un’epoca in cui non si sottilizzava molto in fatto di grafia di nomi e cognomi.)
Il toponimo Brodaz, andato successivamente evolvendosi nelle forme Brodez, Brodiz, Broditz ed infine in quella friulanizzata di BRODIS, è voce di origine slava avente il significato o di guado.
In un documento contenente la descrizione dei confini del Comune e Giurisdizione di San Rocco (sec. XVIII) si parla di uno Scolatoio sboccante nel torrente Vertoibizza in un punto che già anticamente, si presentava come il più favorevole al guado del corso d’acqua.
È facile arguire che il sito (che nel 1517 aveva interesse prevalentemente agricolo) dovette essere stato, in origine, un punto di attraversamento del torrente Vertoibizza, non certo privo di importanza, sia per raggiungere il colle di Gorizia provenendo da località poste ad est o sud-est, che per esercitarvi dei controlli, esigere pedaggi (ovvero sfuggire ad essi), e così via.
[…]
In quel che segue, la singolare storia del Brodis verrà fatta rivivere attraverso la lettura di antichi documenti che - opportunamente trascritti - sono stati inseriti, come parte integrante, nel testo.
La riconfinazione del 1656 […]
L'investitura feudale del 1325 […]
La disavventura del colono Grapulin […]
Il Brodis nel Tavolare Teresiano […]
Dalla produzione editoriale del Centro Tradizioni di Borgo San Rocco |
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