★ 14 febbraio 1875, Gorizia |
† 14 agosto 1960, Gorizia |
Musicista, compositore |
Ha svolto la sua attività a Gorizia |
Emil Komel nacque a Gorizia, ultimo di nove figli, il 14 febbraio 1875 da Mihael, maestro, musicista e compositore, e Albina von Schwitzhofen, una nobile proprietaria terriera.
Il padre Mihael insegnava a Gorizia, ma soprattutto accompagnava con l’organo le funzioni nelle chiese di Sant’Antonio e Sant’Ignazio. Ben presto avvicinò all’armonio e poi all’organo il figlio Emil, che da subito mostrò grande talento per la musica: infatti ad appena otto anni sostituiva il padre durante le messe. Il legame con l’organo durò tutta la vita, come anche quello con la chiesa di Sant’Ignazio: organista ufficiale per oltre sessant’anni e direttore dei cori, sloveno ed italiano, fino al 1951; negli ultimi anni solo di quello sloveno.
Nel 1895 conseguì il diploma [al conservatorio di Vienna] e tornò per un breve periodo a Gorizia. Una borsa di studio, proveniente dalla giunta provinciale, gli consentì di continuare gli studi, non a Praga o a Lipsia come avrebbe voluto, ma a Roma (1896), dove fu compagno di studi di Lorenzo Perosi e amico di Pietro Mascagni.
Nel 1901 si diplomò in canto corale gregoriano all’Accademia di Santa Cecilia con il maestro De Santi.
Nel 1902 superò l’esame di Stato a Vienna e tornò definitivamente a Gorizia. Da allora in poi e per sei decenni si dedicò a tutto quello che era musica nella sua città. Fu insegnante di pianoforte, canto, armonia, organo, maestro di coro, compositore, organista, collaudatore d’organo, pianista, direttore d’orchestra e pedagogo.
Il nome di Komel insegnante è legato all’istituto di musica del Pevsko in glasbeno društvo - Società di canto e musica (1901 - 1954), che nasce a Gorizia nel 1901 in seno alla cerchia liberale della comunità slovena rappresentata da Henrik Tuma. Nel 1904 la scuola si trasferì al Trgovski dom, l’imponente edificio di Max Fabiani in Corso Verdi, e la direzione venne assunta dal maestro ceco Josip Michl, allievo di Dvorak.
Emil Komel, che nel 1910 si era sposato con Helena Cej dalla quale avrà due figlie Pavlina ed Hela (entrambe deportate durante la seconda guerra mondiale), indossò nel 1914 l’uniforme dell’esercito austriaco e trascorse alcuni mesi in Bosnia, Serbia e Tirolo.
Finita la guerra tornò in una Gorizia distrutta e all’età di 45 anni assunse la direzione della scuola del Pevsko in glasbeno društvo continuando ad insegnare pianoforte, teoria ed armonia e dirigendo il coro.
Nel 1922 la scuola fece ritorno al Trgovski dom, ma non vi fu pace; cominciarono le violenze ed i vandalismi del regime fascista, che nel 1927 soppresse tutte le istituzioni culturali slovene, mentre il Trgovski dom venne devastato da 200 squadristi, il 4 novembre del 1926. Tra le fiamme bruciarono l’archivio della scuola e diverse composizioni di Komel.
In seguito l’edificio venne alienato e trasformato in Casa del fascio. Emil Komel allora si chiuse nella sua casa di riva Piazzutta n. 5 dedicandosi alla composizione ed alle lezioni private, che per lungo tempo rappresentarono l’unica sua fonte di sostentamento.
Gli ultimi anni della sua vita furono legati a riva Piazzutta. Quasi di fronte a casa sua, al n. 18, cominciò a crescere un nuovo centro musicale legato alla realtà cattolica slovena, a cui diede slancio l’opera del sacerdote Mirko Filej.
Nel 1953 nacque la scuola per organisti a cui aderì anche l’ormai anziano maestro. Da questo nucleo si svilupperà il centro musicale che dal 1988 porta il nome del musicista goriziano e che ha oggi la propria sede in viale XX Settembre nel complesso del Kulturni center Lojze Bratuž.
Dalla produzione editoriale del Centro Tradizioni di Borgo San Rocco |
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