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HOME > Personalità:ODDONE LENASSI
ODDONE LENASSI
Imprenditore e filantropo
data di pubblicazione: 02-07-2024
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Casa Lenassi dopo la ristrutturazione - L'edificio della fine del XVI secolo, entra a far parte del patrimonio comunale nel 1927, quando Oddone Lenassi devolve tutti i suoi beni al Civico Collegio Fanciulli Abbandonati
 
 
★ 2 novembre 1858, Contrada Duomo-Gorizia
† 30 gennaio 1927, Gorizia
Imprenditore e filantropo

Oddone Lenassi nacque il 2 novembre 1858 in Contrada Duomo al numero civico 4, che prese il nome di «Casa Lenassi». Fin dal 1849 un’ala dell’edificio era stata adibita a filanda dal padre Bia- gio Antonio Lenassi. Già nel 1869 questa impresa era una delle più grandi della provincia poiché Alfredo Lenassi, primogenito di Biagio Antonio, l’aveva ampliata e rinnovata secondo il sistema lombardo, dotandola di 80 bacinelle (caldaie) e di una macchina a vapore quale forza motrice. Vi erano 110 operai, in massima parte donne che producevano nel corso dei quattro mesi (durante i qualicontinuava la trattura) duemila chilometri di seta filata, molto ricercata sui mercati di Francia e dell’Europa centrale, vincendo molti premi internazionali alle fiere internazionali di Parigi e Vienna.
 
Il padre di Oddone, Biagio Antonio (detto Blastoni), era nato a Salino di Paluzza in Carnia nel 1797, di lui e di suo fratello Pantalone si occupò uno zio in quanto orfani. A 12 anni Biagio Antonio venne inviato in casa del Parroco di Prewald (Prevallo): era il periodo difficile delle dominazioni napoleoniche e nel paese stanziavano le truppe francesi. Il giovane, particolarmente intelligente e caparbio, iniziò la sua brillante carriera come venditore ambulante. In breve tempo passò dal piccolo commercio, a quello all’ingrosso, fino all’acquisto di case e terreni e al matrimonio con una ricca possidente del luogo. Rimasto vedovo decise di fermarsi nella sua prediletta città di Gorizia e si risposò con Sofia Dolenz, più giovane di lui di oltre trent’anni, dalla quale ebbe 11 figli, Oddone fu l’ultimo.
 
Anche Oddone Lenassi era un uomo intelligente, intraprendente, colto e raffinato. Ampliò il complesso industriale di Salcano, appartenente alla famiglia, insieme ai suoi più fidati collaboratori i fratelli Albino e Gustavo. Oddone aveva frequentato le prime classi della Realschule tecnica a Gorizia, compì ulteriori studi tecnici in Svizzera e completò l’istruzione con numerosi viaggi in Europa.
 
Nel 1890 si sposò con la compagna della sua vita Anna Gasser che però non gli diede discendenza. Già nel 1903 scrisse il suo testamento olografo che prevedeva di beneficiare i figli che non avevano famiglia o l’avevano misera sotto tutti gli aspetti. Erano i cosiddetti «Fanciulli Abbandonati» raccolti nell’Istituto omonimo, fondato nel 1853, che aveva come scopo quello di preparare alla vita i più poveri fanciulli della città. Proprio nel 1903 si celebrò il 50.mo anniversario dalla fondazione del benemerito Istituto e Oddone, probabilmente in quell’occasione, prese la decisione di lasciare tutta la sua sostanza all’ente.
 
Oddone Lenassi aveva sentimenti italiani, irredentisti: durante la prima guerra mondiale andò in Svizzera assieme alla moglie e nel 1916 a Roma. Dopo la disfatta di Caporetto delle truppe italia- ne riscrisse il testamento con questa clausola: Se malauguratamente Gorizia dovesse rimanere all’Austria, il lascito per il Fanciulli Abbandonati passi al Comune di Udine, affinché istituisca un collegio per ragazzi goriziani.
Terminata la guerra, Oddone Lenassi, fece ritorno nella città natia; aveva superato la sessantina e si sentiva stanco per ricominciare l’attività imprenditoriale. Gli impianti industriali di Salcano erano stati completamente distrutti durante l’evento bellico ed egli decise di non procedere alla ricostruzione. Cedette al Comune di Gorizia per 300.000 lire tutto il complesso, compresi i fondi, gli impianti, i diritti sopra i danni di guerra e lo sfruttamento della rosta sull’Isonzo per farne un impianto idroelettrico che avrebbe dovuto portare energia a tutte le vie della città e alle case private.
 
Dopo questa vendita venne istituita la Società Idroelettrica Giuliana, di cui facevano parte la città di Trieste, l’Istria, la provincia di Gorizia e il comune di Gorizia, che era la più forte azionista. Oddone Lenassi venne eletto vicepresidente; da questo consorzio la città avrebbe potuto trarre grande vantaggio ma nel 1925 tutto fallì. Lenassi intanto aveva ricoperto tutte le cariche più importanti da presidente della Commissione Amministratrice delle Aziende Municipalizzate a quella di presidente della Azienda delle Trenovie cittadine (devolveva lo stipendio che gli spettava per tale funzione alle famiglie dei tranvieri). Nel gennaio del 1927 scrisse di suo pugno il suo ultimo testamento nel quale nominava erede universale di tutti i suoi bene immobili il «Civico Collegio dei Fanciulli Abbandonati» di Gorizia.
 
Un ulteriore clausola prevedeva che fosse conferito un premio a due allievi uscenti dall’Istituto, particolarmente meritevoli, per crearsi una posizione nella vita, a patto che fossero guidati da buoni sentimenti italiani. Altri legati testamentari prevedevano un lascito di 20.000 lire al Comune di Salcano per i più bisognosi da distribuirsi la vigilia di Natale e altre 10.000 lire alla Croce verde fondata da Lelio Bagiani.
 
Domenica 30 gennaio 1927 Oddone Lenassi spirò serenamente. Unanime il cordoglio dei goriziani e delle istituzioni, soprattutto del Comune di Gorizia che era stato aiutato annualmente dal patrimo- nio di Lenassi. Un anno dopo venne celebrata nella chiesa dei Cappuccini una messa di suffragio alla presenza del senatore Giorgio Bombi e di tutte le autorità cittadine, insieme agli ospiti dell’Istituto che per decisione unanime del Consiglio Comunale perdeva l’antica denominazione e assumeva quella di «Istituto Oddone Lenassi».

 
Dalla produzione editoriale del Centro Tradizioni di Borgo San Rocco
  • Alcune personalità goriziane del Novecento - Oddone Lenassi, di Vanni Feresin
    PETALI DI GORIZIA - VOL.3
    Immagini correlate al cognome
data di pubblicazione: 02-07-2024
Personalità: CONTRIBUTI SEGNALATI

LORENZO BOSCAROL

SERGIO TAVANO

EMMA GALLI (GALLOVICH)

LUCIANO SPANGHER

LEONE GAIER


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