★ 22 marzo 1889, Udine |
† 16 aprile 1933, Udine |
Pittore, decoratore |
Il pittore udinese Enrico Miani (1889-1933) è stato un abile decoratore che, seguendo i dettami di un gusto eclettico tra il Liberty e lo storicismo (rinascimentale e moderatamente barocco), seppe collezionare diverse commissioni nell’ambiente udinese.
Lungo l’arco della sua breve carriera fu chiamato ad affrescare facciate ed interni di palazzi che vennero eretti durante il fervore edilizio generato dall’espansione urbanistica del dopoguerra, dispiegando un variopinto paramento di fregi, fiori, festoni, allegorie, cariatidi e figure sacre che avevano il compito di coprire con appropriata raffinatezza le nude superfici esposte alla vista.
Nato a Udine il 22 marzo 1889 da Pietro e Anna Adami, «di umili origini, egli aveva saputo assurgere ad un posto elevato, conquistandosi, si può dire giorno per giorno, una larga cultura, una tecnica personale, una meritata estimazione, non solo nella provincia nostra ma anche fuori».
Sposato con Adalgisa De Lorenzi e padre di due bambini, Enrico Miani muore all'età di 44 anni, il 16 aprile 1933 presso il proprio domicilio udinese di via Sabotino e viene sepolto in una tomba decorata da una scultura di Max Piccini (1899-1974) riproducente una tavolozza con pennelli e colori.
Su un periodico locale, nel breve congedo ai vivi, si legge che «dove l’arte sua s’illumina di maggior bellezza è nel Duomo di Gorizia, dove il Miani, chiamato dalla fiducia della Regia Soprintendenza alle Antichità e Belle Arti di Trieste, dipinse il coro con motivi simbolici di grande suggestione e semplicità, misti a figure delicate di angeli oranti».
Dalla produzione editoriale del Centro Tradizioni di Borgo San Rocco |
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