Alcuni spartiti per organo dopo il restauro conservativo (foto M. Salateo)
Gli spartiti conservati restano un mirabile e straordinario esempio dell'attaccamento dei cantori al Borgo di origine, nonché arricchiscono la cultura musicale cittadina poiché non è ritrovabile in nessun'altra cantoria goriziana un patrimonio così singolare.
Un importante slancio allo corale fu doto dall'apporto di spartiti, tutt'ora presenti nell'archivio musicale, donati e ricopiati dal sacerdote e musicista don Eugenio Volani (l 872-1935). Fu gronde amico di monsignor Carlo de Boubelo e collaborò per molti anni sia come organista che direttore assieme al maestro Bisioch.
Il Novecento si aprì sotto la direzione sicura e autorevole di Emil Komel (l 875-1960), il quale portò a San Rocco la maggior parte degli spartiti, che in largo parte sono ancora oggi riscontrabili e godibili.
Nel 1992 - prima del restauro dell’archivio musicale, così scriveva il prof. Alessandro Arbo:
“C'è musica italiana, tedesca, slovena. Sono le messe e mottetti che si cantavano in quest'angolo di confine, la storia a cui appartengono è un passato relativamente prossimo, quello che separa le due guerre. Del periodo precedente non sono rimaste tracce. La chiesa di San Rocco ha lasciato sotto le granate la sua eredità dei tempi asburgici e di chissà quale altro passato più remoto.”
Dalla produzione editoriale del Centro Tradizioni di Borgo San Rocco |
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