Ingredienti
1 kg di patate, 250 gr di farina, 50 gr di burro, 1 rosso d’uovo, olio o strutto per friggere.
Composizione
Bollite le patate, sbucciartele e schiacciatele ancora calde con lo schiacciapatate; salate e aggiungete, quando il passato si è raffreddato, il burro ed il tuorlo; con la farina formare velocemente una pasta morbida da arrotolare in cilindretti della grossezza del dito mignolo. In pratica realizzate un impasto per gnocchi di patate. Tagliare dei pezzi di circa 10 cm e piegarli a forma di ferro di cavallo. Friggere i chifei in olio non troppo caldo, o strutto, fino a quando si gonfiano ed assumono un colore dorato.
Salate e servite
Di origine austrica vengono usati sia come piatto salato di contorno al gòlas e a intingoli di carnea. L’impasto è quello degli gnocchi di patate. I chìfei de patate che sono apprezzati non solo in versione salata come accompagnamento tradizionale di uno stinco di vitello arrosto o di un gulasch o anche del pollo fritto, ma anche in versione dolce, cosparsi di zucchero e magari anche di un pizzico di cannella. I chìfei, che sono realizzati con l’impasto degli gnocchi di patate poi fritto, rientrano nella grande famiglia delle frittelle di patate di cui esistono innumerevoli versioni, sia semplici sia farcite. In Trentino troviamo i ‘tortei de patate’, croccantissimi fuori e morbidi dentro, preparatati solo con patate grattugiate molto molti fini e farina, realizzando quasi una pastella, e poi fritti. Accompagnano anche un antipasto di salumi al posto del pane: di fatto sono simili nella ricetta ai ‘rösti’ di patate svizzeri, che sono invece preparati analogamente ma con patate grattugiate a grana più grossa, patate che possono essere sia crude sia cotte. In Puglia si preparano delle frittelle sempre con patate crude grattugiate e farina, ma anche con l’aggiunta di uova. I crocchè di Napoli vengono realizzati come i nostri chìfeì con pasta da gnocco, ma sono poi impanati, e spesso vengono anche ripieni di mozzarella: è un classico cibo da strada servito nei tipici cuoppi, i coni di carta paglia.
Con la pasta da gnocchi si realizzano anche i ‘subric’, tipiche frittelle a forma di polpetta della cucina piemontese e francese, che possono fungere da antipasto, contorno o dolce. I nostri ‘chifelèti de patate’ si differenziano sostanzialmente per la loro tipica forma a ferro di cavallo. Diffusi sull’altopiano carsico, noti anche come ‘kifelček’, trovano testimonianza nei vecchi libri di cucina sloveni e croati. La parola ‘chìfel’ evoca però anche il panino soffice al latte a forma di mezzaluna che i panettieri vendevano insieme con le rosette, a forma di fiore, e ai ‘saltimpanza’, più dolci e oblunghi.