Prendete della pasta al lievito dolce o della pasta per pinza (v. ricetta) e dividete la pasta in vari rotolini di circa 30 centimetri di lunghezza, intrecciateli a tre a tre; nell’intreccio di testa inserite un uovo tinto di rosso. Lasciate lievitare, spennellate con tuorlo e cuocete in forno a 180° per 30’.
La gastronomia di Pasqua è caratterizzata da elementi-alimenti fortemente simbolici: l’agnello, la colomba, le uova. L’uovo, per tutte le culture antiche, aveva un enorme valore simbolico: immagine della perfezione, era il simbolo della vita e della rinascita. Per Pasqua i ragazzi impiegavano le uova anche per giochi tradizionali, il più diffuso era il ‘traj a l’ŭf’, ‘tira all’uovo’, dove un ragazzo poneva a terra un uovo sodo e un altro lanciava una moneta, se la moneta restava conficcata nell’uovo aveva vinto, altrimenti la moneta andava al proprietario dell’uovo. Si potevano anche lanciare due uova lungo un pendio in modo che uno colpisca l’altro e l’uovo che si rompeva aveva perso.
La tradizione richiede di inserire uova sode colorate di rosso anche in pani e focacce pasquali e quest’usanza è comune non solo in più parti d’Italia, ma anche nelle zone del Mar Nero e delle isole greche, già dal tempo dell’Impero bizantino. Ostermann a fine Ottocento raccontava che le pasticcerie e i fornai del Friuli vendevano per Pasqua pani dolci lievitati a forma di colomba con un uovo colorato al centro, chiamate anche muìnis, ‘monache’, o colòmbis. Se oggi questo dolce è quasi scomparso in Friuli, a Gorizia e a Trieste rimane viva la tradizione di donare ai bambini delle trecce di pandolce lievitato che racchiudono un uovo rosso.
È il famoso frate, o menih o tičica in dialetto sloveno, conosciuto a Trieste, ma anche a Gorizia, come titola. Il nome titola è attestato già alla fine del XVI secolo e Mady Fast lo fa derivare da ‘titus’-‘colombo selvatico’- anche a conferma del corrispondente nome colombina che si dà allo stesso dolce.
Questo lievitato riunisce la tradizione cattolica con quella greca e serbo ortodossa, sebbene le rispettive feste di Pasqua si celebrino in date diverse secondo i calendari gregoriano e giuliano. Nell’iconografia religiosa popolare pinza, presnitz e titola sono i simboli della passione di Cristo: la pinza rappresenta la spugna imbevuta di aceto con cui i soldati romani facevano bere Gesù sulla croce, il presnitz è la corona di spine e le titole simboleggiano i chiodi usati nella crocefissione e le uova tinte di rosso sono i sassi del Calvario macchiati di sangue.
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