60 g di burro, 120 g di gries (semolino), 1 uovo intero, un pizzico di sale.
Montate il burro con un cucchiaio e aggiungete l’uovo intero. Mescolate ed aggiungete il semolino ed un pizzico di sale. Fare riposare il composto per 15 minuti. Preparate gli gnocchetti a forma di quenelle lavorando con due cucchiaini e metteteli nel brodo caldo (il brodo non deve bollire ma fremere leggermente). Cuocete per 15 minuti e poi lasciate riposare gli gnocchi per altri 10 minuti nel brodo prima di servirli. Questi gnocchi si servono in brodo, anche se qualche trattoria ultimamente gli accompagna anche ad un sugo.
In molte ricette, per rendere gli gnocchi meno compatti, l’uovo è separato: il tuorlo viene aggiunto subito al burro ed l’albume a neve è aggiunto al composto prima di formare gli gnocchi.
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Nella nostra regione è tradizione accompagnare il brodo con ciò che un tempo si chiamavano ‘guarnizioni”, cioè pastina, tajadei, pasta butàda, gnoccheti di pane, fegato, milza o anche di semolino. Gli gnocchi di semolino in brodo sono un piatto di indubbia eredità mitteleuropea tanto che abbiamo adottato il nome tedesco del semolino, ‘Grieß’ [gri:s], anche se in città è ‘storpiato’ e lo si pronuncia come si scrive, cioè [gries].
Come per molti piatti di tradizione anche per ‘i gnochi de gries’ ci sono più ricette. Maria Stelvio suggeriva di cucinare prima il semolino nel latte per aggiungervi poi burro e uova. Io preferisco perpetuare la tradizione con la ricetta della nonna che per ogni uovo metteva burro pari al suo peso e semolino in quantità doppia e l’albume a neve.