Dal 1973 al 1985 il premio veniva consegnato il giorno del Patrono, 16 agosto
Dal 1973 al 1985 il premio veniva assegnato a persone autoctone del borgo di San Rocco o che avevano uno stretto legame con il borgo e che, durante la loro esistenza, avevano dato lustro con il loro lavoro al borgo stesso.
1) 1973: Luigi Nardin, Antonio Zotti e Pietro Piciulin (con menzione particolare a Giovanni Cumar, Francesco Francovig e Michele Zotti);
2) 1974: Luigi Camauli (alla memoria) e Mario Drossi corista e scampanotador;
3) 1975: dott. prof. Tarcisio Marega, primario ortopedico originario di borgo San Rocco;
4) 1976: Rocco Madriz, coltivatore diretto, consigliere comunale e membro della “Coldiretti” provinciale;
5) 1977: maestro Bruno Cumar, direttore dal 1948 della plurisecolare Corale “Santa Lucia” di borgo San Rocco;
6) 1978: Damiano Culot, imprenditore e commerciante del borgo;
7) 1979: Lugia Marchi Vecchiet, “una menzione particolare a lei e a tutte le altre rappresentanti di aziende agricole del nostro vecchio borgo, riconosciute interpreti fedeli dell’attività di coltivazione dei prodotti degli orti, proposti alla vendita secondo l’antica usanza del settore che aveva ed ha ancora quale mezzo fondamentale di trasporto la caratteristica “burela”;
8) 1980: Cav. Evaristo Lutman, fondatore della Codiretti, Commissione alleata per i problemi agricoli di confine in rappresentanza della Col diretti sin dal 1945, conigliere comunale negli anni ’50, componente della giunta camerale, Cavaliere al merito della Repubblica dal 1969.
9) 1981: Suore Scolastiche di “Nostra Signora” con sede nel Palazzo “San Giuseppe” in via Garzarolli 1, attive in San Rocco fino al 1969;
10) 1982: Lino Visintin, artigiano calzolaio di borgo San Rocco, già cooperatore sacrestano;
11) 1983: mons. Onofrio Burgnich, già parroco di San Rocco dal 1960 al 1967, “vuole rappresentare il profondo riconoscimento che il Borgo ha inteso esprimere per l’indimentica missione da Lei compiuta a San Rocco e per l’apprezzata collaborazione nonché altissimo modello di vita di cui questa comunità continua ad apprezzare l’intensità”;
12) 1984: Giovanni Culot, Presidente ITE Telecomunicazioni, “esempio di costante impegno e di vasta professionalità nel perseguimento degli obiettivi imprenditoriali di un’azienda cooperativistica in cui sa meritarsi la fiducia per una presidenza quasi ininterrotta lungo un venticinquennio da parte di assemblee via via più folte e composite: riconoscimento tangibile di valori umani e personali nel governo dei collaboratori, nonché tecnici insostituibili sui quali la stessa cooperativa fonda il proprio sviluppo, la proficua convivenza ed operosità degli addetti tra cui, per la sua opera, si inseriscono tante valide forze del borgo che riconosce e vive come il suo”;
13) 1985: dott. Pietro Piculin, medico del borgo, “per la sua preziosa opera di medico al servizio della collettività, per la particolare attenzione verso la gente di questo borgo natio che l’ha apprezzato nel corso degli anni e continua a valersi delle sue cure in un rapporto di fiducia che spesso fa lenire la sofferenza grazie alla familiarità del contatto, rigorosamente professionale nella profondità della competenza e largamente umano nell’apertura al dialogo con il paziente, significativo esempio di impegno sociale, di abnegazione in tante circostanze di bisogno e di soccorso, di chiara e riconosciuta capacità sintonizzata alla modestia di un atteggiamento consapevole del ruolo e come tale ancor più meritevole di plauso e consenso”;
1986 SOSPESO
Da una nota presente nell’archivio storico.
(Archivio storico Centro Tradizioni, b. 18C, Premio San Rocco 367)
Il Premio san rocco: dal 1973 contraddistingue una delle realtà più significative in termini di presenza che il “Centro” ha voluto inserire nella variegata articolazione delle proprie attività di propulsore e conservatore della cultura tradizionale della gente di qui. È un riconoscimento alla fedeltà, all’impegno, all’esempio, un fazzoletto di virtù in cui si evidenzia un agglomerato di valori umani. I primi sono borghigiani che hanno “lasciato il segno”.
Personaggi che qualificano e sottolineano una storia di esempio e di virtù, su cui fermare la propria attenzione per attingere esempi da ripetere.
Vuole esprimere la gratitudine di una comunità ad un personaggio dei suoi che in essa e al di fuori di questa ha operato in misura tale da lasciare un segno, dal più umile esempio di servizio al più alto grado di fama, in ogni caso offrendo come denominatore comune la costante di una ricchezza d’animo che è sensibile garanzia per meritarsi il titolo di galantuomini “entro le mura”.
1986 Viene chiamato a realizzare un salto deciso di qualità: si pone come obiettivo quello della ricerca di uno spazio che possa permettere di porre attenzione anche ai meriti espressi dal più vasto ambito cittadino. Viene pertanto riveduta l’intera struttura organizzativa e logistica del “Premio”, che verrà collocata in un periodo dell’anno più praticabile in termini di partecipazione popolare, per una degna cornice di pubblico quindi agganciato alla giornata del Ringraziamento, che assume a San Rocco uno spessore di particolare rilievo.
Edda Polesi Cossàr Presidente
14) 1987: comm. Rag. Luciano Spangher, storico e ricercatore, “per aver dato con passione ed amore, voce a tanti uomini e fatti del passato cittadino ed isontino, perché restino memoria viva ed eredità preziosa a quanti sanno raccogliere dietro di loro e seminare per il futuro”.
15) 1988: Celso Macor, scrittore e poeta di lingua friulana;
16) 1989: prof. Sergio Tavano, docente universitario, storico dell’arte, storico della città di Gorizia;
17) 1990: prof.ssa Cecilia Seghizzi, docente, violinista, compositrice e pittrice;
18) 1991: Olivia Averso Pellis, ricercatrice e storica;
19) 1992: don Ruggero Dipiazza, parroco di San Rocco dal 1967 e Direttore della “Caritas” diocesana;
20) 1993: prof.ssa Bruna Mazzolini Tomasini, storica dell’arte, restauratrice e fondatrice del “Centro Studi e Restauro” di via Rabatta in Gorizia;
21) 1994: Associazione musicale e culturale “M° Rodolfo Lipizer”;
22) 1995: rag. Pasquale De Simone, già Sindaco di Gorizia;
23) 1996: don Lorenzo Boscarol, Direttore del settimanale dell’Arcidiocesi di Gorizia “Voce Isontina” e della rivista “Borc San Roc”;
24) 1997: Gruppo folkloristico “Santa Gorizia”;
25) 1998: mons. Julien Mawule Kouto, vescovo di Atakpamè (Togo);
26) 1999: Michele Martina, già Sindaco di Gorizia, parlamentare e senatore della Repubblica;
27) 2000: maestro Franco Dugo, artista Goriziano;
28) 2001: Marino Zanetti, commediografo e regista;
29) 2002: prof. Alessandro Arbo, docente universitario, musicista, musicologo e filosofo;
30) 2003: Bruno Leon, dirigente dell’“Atletica Gorizia”;
31) 2004. Associazione musicale e Corale Goriziana “Augusto Cesare Seghizzi”;
32) 2005: Libreria Editrice Goriziana;
33) 2006: don prof. Luigi Tavano, storico, ricercatore, fondatore e Presidente dell’Istituto di Storia Sociale e Religiosa di Gorizia;
34) 2007: maestro Francesco Macedonio, commediografo e regista;
35) 2008: Edda Polesi Cossàr, già presidente per due decenni del “Centro per le Tradizioni” di Borgo San Rocco;
36) 2009: dott. Mauro Fontanini, medico e regista, fondatore del “Terzo Teatro” di Gorizia;
37) 2010: Guido Alberto Bisiani, giornalista, storico e ricercatore “appassionato depositario della storia del borgo, per la sua esemplare capacità di fissare il passato non solo di questo lembo di territorio, brandendo tenacemente la penna del cronista e dello storico nell’esercizio di scrupolose descrizioni di un’umanità che gli è appartenuta in tutta la sua intensità e che ha saputo attraversare trasformando in tessere preziose quel quotidiano intreccio di vicende della civiltà contadina e, contribuendo, con le sue fini annotazioni, a salvaguardarne la memoria”;
38) 2011: dott.ssa Lucia Pillon, archivista, paleografia, storica e ricercatrice, “Archivista, storica e pubblicista, per la pluridecennale attività che ha svolto, con serietà, professionalità, costanza e umiltà, nel campo della conservazione del patrimonio documentario della Regione Friuli Venezia Giulia e in particolare della sua città natale; nonché per la proficua attività di ricercatrice che le ha permesso di riscrivere in modo scientifico le vicende e la struttura storica della città di Gorizia”
39) 2012: Istituto per gli Incontri Culturali Mitteleuropei; “associazione legalmente riconosciuta nata a Gorizia nel 1966 per iniziativa di un gruppo di amici, intellettuali, amministratori pubblici ed esponenti del mondo imprenditoriale, che ha voluto, in tutti questi decenni, lodevolmente e tenacemente ricomporre, su un piano più alto di quello puramente politico o economico, un tessuto di rapporti, valori e tradizioni appartenenti al comune destino dei popoli centro – europei, durante il secondo conflitto mondiale, tenendo quale fulcro e motore propulsivo l’esigenza della fraternità, della circolazione delle idee e del sapere, l’aspirazione ad un’elevazione del modello democratico e la determinazione ad una progettualità condivisa”.
40) 2013: dott. Benito Zollia, imprenditore
41) 2014: Voce Isontina, settimanale di informazione dell’Arcidiocesi di Gorizia, da 50 anni voce autorevole della vita civile ed ecclesiale del Goriziano.
42) 2015: dott. Marco Menato Direttore da vent’anni della Biblioteca Statale Isontina e promotore culturale della città e provincia di Gorizia.