Fisico, docente universitario, vincitore del premio Nobel per la fisica nel 1984 e senatore a vita della Repubblica italiana dal 2013
data di pubblicazione: 26-03-2024
★ 31 marzo 1934, Gorizia
Fisico, docente universitario, vincitore del premio Nobel per la fisica nel 1984 e senatore a vita della Repubblica italiana dal 2013
«Per il suo contributo decisivo al grande progetto, che ha portato alla scoperta delle particelle W e Z, comunicatori di interazione debole.» (Motivazione per il Premio Nobel per la fisica 1984)
Ha svolto la sua attività presso CERN di Ginevra, Harvard University, Università di Pavia, Laboratorio di Luce di Sincrotrone di Trieste, […]
Il 17 ottobre 1984, al professor Carlo Rubbia venne conferito il Premio Nobel per la fisica. Era il quattordicesimo italiano insignito del prestigioso riconoscimento e il quarto per la fisica, dopo Marconi, Fermi e Segrè.
L’assegnazione – come recita la motivazione ufficiale dell’Accademia svedese – è avvenuta “per il decisivo contributo al grande progetto che condusse alla scoperta delle particelle W e Z, mediatrici dell’interazione debole”. Quest’ultima costituisce uno dei quattro fondamentali campi di forza dell’universo, ossia la gravità, l’elettromagnetismo, l’interazione nucleare forte e, appunto, l’interazione nucleare debole.
La notizia ebbe notevole eco nel mondo scientifico internazionale e nazionale e venne accolta con comprensibile orgoglio nella nostra città, altamente onorata per la lusinghiera affermazione di sì illustre figlio. Vivo compiacimento suscitò nel popolare rione di San Rocco, dove la famiglia Rubbia si era accasata fin dal 1900 in via Canonica, 6, (oggi via Veniero) e dove nacque il padre, ingegner Silvio, divenuto poi direttore della locale agenzia telefonica Telve.
Negli anni dell’infanzia e della fanciullezza, Carlo, nato il 31 marzo 1934 in via Corsica, 12, trascorse spesso momenti felici nella casa di San Rocco, circondato dall’affetto della nonna Giovanna (Nina), degli zii e dei cugini Francesco e Silvio Posa. Nei primi anni Quaranta la giovane famiglia Rubbia si stabilì per qualche anno proprio nella casa di via Veniero, dopo che l’abitazione situata in via Cappella, ai piedi del colle della Castagnavizza, era stata danneggiata da un bombardamento aereo alleato sulla stazione ferroviaria Transalpina. La stessa famiglia lasciò poi Gorizia, in quanto l’ingegner Silvio fu chiamato ad assumere importanti incarichi in altre città.
Nel 1985, sulla facciata della casa natale dello scienziato in via Corsica venne scoperta, alla sua presenza, una lapide-ricordo.
Dell’eccellente curriculum scientifico di Carlo Rubbia si occuparono diffusamente in più occasioni i media, in particolare dopo l’assegnazione del Nobel.
Oltre agli innumerevoli riconoscimenti internazionali e nazionali, è da citare il conferimento, da parte del Comune, della cittadinanza onoraria di Gorizia.
Nel corso della solenne cerimonia tenutasi il 17 aprile 1984,
Carlo Rubbia, prendendo la parola, affermò tra l’altro che “la scienza è un fatto culturale importante quale ogni materia umanistica e filosofica” e che “bisogna saper cogliere quel messaggio che la scienza ci lancia: impariamo a capire che l’ordine del mondo e delle cose rientra in una legge soprannaturale che tutto ha previsto e tutto creato in modo perfetto”.
Dalla produzione editoriale del Centro Tradizioni di Borgo San Rocco
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