Cari amici borghigiani, volontari, soci
la Sagra di San Rocco 2018 [518ma edizione] si è chiusa giovedì 16 agosto con la grande festa patronale. 14 giorni di festa, interrotti solo da un giorno di pioggia, che vengono archiviati come un momento di grande e frenetica attività per la nostra associazione e per tutto il Borgo. Il 17 e 18 agosto tutto è stato smontato con grande competenza da 20 volontari e le chiavi del Campo Baiamonti sono state riconsegnate al Comune di Gorizia in tempi record: di questo sono grata a tutto il Consiglio direttivo e a tutti i 100 volontari per l’immane lavoro svolto.
Voglio sottolineare con orgoglio che quest’anno abbiamo avuto anche i controlli della commissione grandi eventi e alla fine di tutti i minuziosi sopralluoghi la presidente della commisione e il comandante dei vigili di Gorizia si sono complimentati per la perfetta organizzazione dell’evento e ci hanno preso ad esempio per le altre inizitive che vengono organizzate in città e provincia. Devo anche specificare che per raggiungere tale livello di preparazione la fatica è stata enorme e le spese finanziarie sostenute non sono state certamente secondarie. Mi preme ringraziare anche i volontari che hanno seguito i corsi di primo soccorso nel mese di maggio e l’HACCP, nel mese di luglio, per la manipolazione dei cibi e delle bevenda, ma in modo particolare mi complimento per gli 11 volontari che hanno superato brillantemente il difficile esame per addetto anticendio alto rischio, svoltosi presso il Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Gorizia, devo dire che diversi sono giovani, tra i 20 e i 30 anni, e ciò ci fa ben sperare per il futuro.
La sagra si è aperta festosamente il 3 agosto con l’inaugurazione tradizionale, davanti a una vera folla di persone accorse dal Borgo e da Gorizia il vicesindaco Stefano Ceretta ha consegnato il vino offerto da parte del Sindaco, poi i discorsi delle autorità, il pagamento della tassa con i soldi goriziani, il taglio del nastro e la prima passeggiata tra gli stand della Sagra. Come cornice i bravissimi danzerini del Santa Gorizia (per la prima volta all’inaugurazione), la banda filarmonica di Aiello e le sue marce austrongariche, nonché le signore e signorine in abito tradizionale che accompagneranno a piedi e in carrozza il festoso corteo di apertura lungo via Lantieri fino al parco “Baiamonti”.
Tre tombole di beneficenza da tremila euro l’una [6, 10 e 16 agosto] vinte da diverse persone di Gorizia e anche alcune del borgo di San Rocco, la tombola dei bambini [11 agosto] curata dai Donatori di sangue, ben due laboratori di pasticceria per bambini curati dalla pastiocceria l’Oca Golosa di Gorizia, la tenda bianca della solidarietà e la pesca di beneficenza. Buon cibo alla brace, cucinato con competenza, amore e pazienza dagli otre 100 volontari che per tutti i giorni di sagra hanno dato il meglio si sè. Durante le giornate di festa il “Centro per le Tradizioni” ha curato anche degli eventi culturali di grande importanza. Ben 4 Incontri sotto l’albero tutti alle ore 18.00 con un pubblico eccezionale (in ogni incontro almeno cento persone): il 7 agosto Roberto Covaz ha presentato il suo nuovo libro “Gorizia capovolta”, il 9 agosto Roberto Zottar ha dedicato il suo intervento alle osterie goriziane con assaggio finale del gulasch della signora Elsa della “Locanda da Sandro” (emozionatissima è stata accolta da fragorosi applausi), l’11 agosto l’architetto Diego Kuzmin ci ha parlato del suo ultimo lavoro dedicato ad Antonio Lasciac urbanista e il 13 agosto in Chiesa a San Rocco gli storici Vanni Feresin e Ivan Portelli hanno narrato la storia della chiesa di San Rocco in occasione dei 500 della dedicazione della Chiesa. Il nostro campanile ha ospitato domenica 5 agosto gli Scampanotadôrs del Goriziano, del Friuli storico e della vicina Slovenia, per la 43ma rassegna internazionale d’arte campanaria.
Come tradizione vuole il giorno di San Rocco [16 agosto] si è svolta la grande festa patronale, la messa solenne cantata è stata presieduta da monsignor Renato Podbersic, al termine la consegna del 32° Premio “Mattone su Mattone”, poi il pranzo comunitario sotto il tendone della sagra con il gulasch dei 500 anni curato dal Centro per le Tradizioni!
Vorrei al termine di queste righe ringraziare il nostro consigliere e direttore della rivista storico e archivista Vanni Feresin perché ha superato sè stesso curando in modo sublime la mostra in Sala “Incontro” dedicata all’ultimo Imperatore d’Asburgo, il beato Carlo primo, con oggetti di straordinario valore storico e culturale come la maschera funebre, il rosario, il breviario, la divisa e il processo di beatificazione. Il nostro Vanni si è adoperato negli ultimi due anni per riuscire in questa impresa eccezionale e i risultati si sono visti anche perché mai mostra fu più frequentata con oltre 2000 visite in 14 giorni!
Ringrazio di cuore tutti i volontari che hanno sacrificato il loro tempo, il loro cuore, la loro fatica e le loro ferie con la generosità di sempre, ringrazio tutti e ciascuno dai responsabili dei vari settori, ai consiglieri del Centro per le Tradizioni che mi sono sempre vicino nell’organizzazione di questo grande evento cittadino e sono stati fondamentali affinché tutto sia funzionante e funzionale, preciso e puntuale.
Al prossimo anno con la stessa gioia e lo stesso sorriso!