La sera del 10 luglio se ne è andata silenziosamente la professoressa Elena Lipizer all'età di 87 anni. Figlia del musicista, compositore e direttore di coro e d'orchestra Rodolfo Lipizer, e grande pianista e insegnante di strumento. Nel 1977, insieme all'inseparabile professor Lorenzo Qualli, fonda l'associazione "Rodolfo Lipipzer" e dà vita a una pluralità di iniziative culturale che danno fisionomia alla città di Gorizia. Oltre alla scuola di musica e alla stagione di musica classica, giunta alla 37ma edizione, che ancora oggi è un punto fondamentale e di riferimento per tutto il Goriziano, si occupa da 35 anni con grande competenza e passione del Concorso internazionale di violino che prende il nome del padre "Concorso Rodolfo Lipizer", nel quale si confrontano ai massimi livelli musicali i più virtuosi e promettenti violinisti del mondo, ricordiamo che uno dei vincitori fu l'allora quattordicenne Stefan Milenkovic che oggi è uno dei violinisti più grandi e famosi a livello mondiale.
Ma la professoressa Elena è stata anche una grande insegnate dell'Istituto di Musica di Gorizia, dove il padre fu una presenza mai dimenticata e di grandissima professionalità, e della Scuola di Musica "Lipizer" nella quale sono cresciuti i migliori pianisti della Regione. Elena Lipiser è stata presidente dell'A.Gi.Mus. (Associazione Giovanile Musicale) e fino all'ultimo attivissima in tutti i campi della cultura cittadina accanto all'infaticabile professor Lorenzo Qualli, meritarono entrambi, proprio per questo loro enorme lavoro, il Cavalierato della Repubblica.
Nel 1994 il Centro per le Tradizioni ha voluto tributare alla professoressa Elena e al professor Lorenzo il "Premio San Rocco" per gli altissimi meriti culturali che i due fondatori dell'associazione culturale e musicale "Rodolfo Lipizer" avevano guadagnato a Gorizia e nel resto del mondo: il premio venne consegnato dall'allora sindaco Gaetano Valenti e dalla presidente del sodalizio Edda Polesi Cossàr.
La professoressa è stata una colonna della cultura del Goriziano, conosciuta e apprezzata in tutto il mondo, lascia un profondo vuoto. Il suo ricordo rimarrà indelebile e la vogliamo ricordare seduta al suo posto nell'Auditorium di via Roma mentre ascoltava attenta i giovani e promettenti violinisti e applaudiva commossa dopo l'esecuzione obbligatoria degli esercizi tratti da "La tecnica superiore del violino" di suo padre Rodolfo. Vogliamo qui anche sottolineare le sue grandi virtù umane, la sobria eleganza, il sorriso garbato e una gentilezza innata che la caratterizzavano veramente come la "Signora del violino".
Grazie professoressa, Gorizia le deve molto!