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LA SECOLARE CORALE PARROCCHIALE “SANTA LUCIA” DI SAN ROCCO
30° PREMIO “MATTONE SU MATTONE”
Il 16 agosto 2016 la Corale parrocchiale “Santa Lucia” di san Rocco è stata insignita del 30° Premio Mattone su Mattone. Una grande festa per il Borgo e per tutti i cantori, vecchi e nuovi. La storia della Corale si perde nella notte dei tempi, purtroppo sono riscontrabili tracce della sua esistenza solamente dalla fine dell’Ottocento, ma certamente la storia è molto più antica.
La cantoria di San Rocco può contare su di una storia plurisecolare delle cui origini si è persa traccia; già verso la metà dell’Ottocento la chiesa possedeva un organo installato da Pietro de Corte (distrutto durante la prima guerra mondiale), organaro cividalese, che aveva predisposto numerosi strumenti nelle chiese del Goriziano. Fra i primi maestri della corale, dei quali si conservano notizie, è da ricordare il maestro e compositore Giuseppe Bisiach (1865/1928), tra l’altro fu anche fabbriciere della parrocchiale e segretario del comitato pro fontana di San Rocco.
Un importante slancio alla corale fu dato dall’apporto di spartiti, tutt’ora presenti nell’archivio musicale, donati e ricopiati dal sacerdote e musicista don Eugenio Volani (1872/1935). Fu grande amico di monsignor Carlo de Baubela (parroco dal 1895 al 1927) e collaborò per molti anni sia come organista che direttore assieme al maestro Bisiach. Volani fu un uomo coltissimo e un appassionato musicista, lasciò molti spartiti alla Corale ma la sua ricchissima biblioteca oggi è ben conservata nella Biblioteca del Seminario Teologico Centrale di Gorizia, si contano oltre tremila spartiti e la collezione completa dell’opera dell’amico Augusto Cesare Seghizzi.
Un ulteriore maestro del quale si hanno notizie, seppur poche e frammentarie, è Francesco Saverio Lasciac, fratello del famoso architetto sanroccaro Antonio, che iniziò a dirigere giovanissimo ed era stato menzionato in alcuni articoli di giornale già nel 1887.
Il Novecento si aprì sotto la direzione sicura e autorevole di Emil Komel (1875/1960) il quale portò a San Rocco la maggior parte degli spartiti, che in larga parte sono ancora oggi riscontrabili e godibili. Il maestro insegnava canto e suonava l’organo, era stato a Roma compagno di studi di Lorenzo Perosi; la domenica dirigeva a San Rocco alle 9.30, poi con molti coristi si spostava a Sant’Ignazio per la funzione delle 11.00. Emil Komel, che diresse a San Rocco fino al 1948, aveva studiato a Vienna dove si era diplomato in composizione nel 1895, gli studi di canto gregoriano erano proseguiti a Roma sotto la guida del Santi ed è qui che conobbe anche Pietro Mascagni. A Gorizia fondò la prima scuola di musica per la comunità slovena. Le sue competenze e conoscenze furono un punto di riferimento certo per i musicisti del litorale; attivissimo anche come compositore, di lui si contano centinaia di mottetti, messe, brani di musica sinfonica, strumentale e ben tre testi di didattica della composizione. Oltre a San Rocco dirigeva anche il coro di Sant’Ignazio, quello del Seminario minore e dell’Istituto Magistrale. Komel seguì il filone battuto dai musicisti a cavallo tra l’Ottocento e Novecento, preferendo quelli di area austro – tedesca, con il centro non a Vienna ma a Regensburg ed Augsburg, e ne sono testimonianza le composizioni di Heinrich Huber, Benedikt Widmann, Emanuel Adler, Franz Schöpf, Jos Schiffels e Josef Gruber, alcuni di questi autori oggi sono pressoché sconosciuti ed è complesso reperire notizie biografiche.
Un interesse peculiare la corale di San Rocco lo rivolgeva anche al versante italiano, infatti, nell’archivio della cantoria sono conservate ben otto messe di Perosi, alcune di Licinio Refice, mottetti di Corrado Bartolomeo Cartocci, già direttore della civica banda cittadina, nonché dei concittadini Augusto Cesare Seghizzi e Vinko Vodopivec, sacerdote e attivissimo musicista goriziano.
Dopo Emil Komel prese la direzione del coro tra il 1948 e il 1949 il maestro Bruno Cumar (1914 – 2008) che la manterrà fino al 1992. Egli era sostanzialmente un musicista autodidatta che, intorno al 1937 insieme ad altri giovani del borgo, dopo aver assolto agli obblighi militari e dopo aver ricevuto una buona base musicale da alcuni insegnanti privati, si unì al coro della chiesa. Bisogna precisare che prima della seconda guerra mondiale esisteva già un coro misto, sebbene non ci fosse l’organo e nemmeno una cantoria vera e propria, e i coristi si raccoglievano intorno ad un armonio che si trovava su di un palco alla sinistra, subito dopo l’ingresso principale. Da lì, in pochi anni, si passò alla cantoria e nel 1940 il coro avrà il suo grand’organo, inaugurato la sera innanzi lo scoppio del secondo conflitto (9 giugno 1940).
Subito dopo la guerra la corale ebbe un nuovo periodo di splendore, numerosi altri giovani, provenienti dalle parrocchie vicine e in particolar modo dai Cappuccini, si avvicinarono alla corale: le prove erano assidue, anche sei alla settimana, il coro era richiesto nelle chiese della città e della provincia e le celebrazioni a San Rocco erano numerosissime. Il Cumar, fin dai primi anni, incominciò ad abbandonare il repertorio sloveno e tedesco e a dedicarsi in modo molto più ampio a quello italiano proponendo nuovi autori e nuove messe. I compositori che andavano per la maagiore erano Guglielmo Mattioli, Gastone Zuccoli, Federico Caudana, Giovanni Battista Campodonico, Antonio Garbelotto, Luigi Bottazzo e Franco Vittadini. Il maestro Cumar comprendendo l’importanza di conservare quanto più possibile “le carte” di chi lo aveva preceduto incominciò a ricopiare gli spartiti più antichi su grandi fogli di pentagramma e in questo modo si è formato un ulteriore strato di sedimentazione; oggi anche i manoscritti del Cumar fanno parte a pieno titolo della storia della corale e necessitano anch’essi di un restauro conservativo.
Le riforme post Concilio Vaticano II non hanno modificato in modo sostanziale la tradizione corale sanroccara e pertanto gran parte di ciò si cantava in epoche remote si canta tutt’ora, chiaramente su supporti sempre diversi.
Particolarità dell’archivio è certamente la presenza di centinaia di manoscritti di musica sacra e profana che nella maggior parte dei casi sono stati ricopiati, da originali a stampa, proprio dagli stessi coristi che non erano musicisti di professione.
L’archivio dal 2009 è sottoposto a operazioni di restauro che si protrarranno fino alla fine del 2012.
Bibliografia essenziale:
L’eco del litorale: 22 agosto 1886, ottobre 1887, 12 maggio 1887, 12 maggio 1895, dicembre 1895, 21 giugno 1896, 13c aprile 1898, 5 ottobre 1898, 6 maggio 1900; Il Piccolo: agosto 1942;
A. ARBO, Musica sacra e corali, in “Borc San Roc n° 3”, Centro per la conservazione e la valorizzazione delle tradizioni popolari Borgo San Rocco, novembre 1993, pp. 93 – 96;
V. FERESIN, L. MADRIZ MACUZZI, Musica e sentimento religioso la corale del Borgo e la sua storia, Centro per la conservazione e la valorizzazione delle tradizioni popolari Borgo San Rocco, giugno 2005;
V. FERESIN, Il restauro dell’archivio della cantoria, in “Borc San Roc n° 21”, Centro per la conservazione e la valorizzazione delle tradizioni popolari Borgo San Rocco, novembre 2009;
V. FERESIN, E. JAZBAR, S. KERŠEVAN, L. MADRIZ, Emil Komel; compositore goriziano e maestro del coro di S. Rocco, Centro per la conservazione e la valorizzazione delle tradizioni popolari Borgo San Rocco, agosto 2010;
DALLA STAMPA LOCALE
13 dicembre 1875 “Grande messa per la Patrona Lucia: una messa solenne è stata cantata dalla storica Corale di Borgo San Rocco in occasione della sua Patrona”. 22 agosto 1886 “… Alle 10 Messa cantata dal rev.mo mons. Andrea Marussic. Alle 6 pom. Con predica in friulano e colle litanie della Beata Vergine eseguite benissimo dai nostri bravi cantori…”; Ottobre 1887 – Processione del Rosario – “… Seguiva un bravo coro di cantori istruito dal giovinetto Francesco Saverio Lasciac che alternava le sacre melodie al clero che seguiva”; 12 maggio 1895 – Insediamento del nuovo Parroco don Carlo de Baubela – “Borgo san rocco si distingue fra tutti i nostri sobborghi per il rispetto agli usi e alle tradizioni antiche, paesane e quasi villerecce”; Dicembre 1895 “Questo Avvento a San Rocco canta in chiesa un coro giovanile ben istruito dal m.o Bisiach e Francesco Lasciac”; 21 giugno 1896 “Primo anno della processione di San Luigi. Alle 7 di mattina con 200 giovanetti, breve giro in chiesa; coro diretto dal sig. Bisiach, discorso di don Baubela e Messa. Gratissima fu l’impressione per la festicciola”; 13 aprile 1898 da “L’Eco del Litorale”, “La processione del Resurrexit fatta alle 6 di mattina riescì splendida vuoi pel concorso di gente non solo del borgo, ma della città e persino di fuori, vuoi per l’ornamento delle vie per le quali passava il Venerabile. Specialmente quella buona gente di Via Lunga avea messo assieme un emporio di bandiere che formavano un bellissimo colpo d’occhio. Alle 8 e mezza poi la chiesa era piena zeppa, mentre sul coro una numerosa schiera di cantori si radunava per eseguire la grande composizione del Vescovo salesiano mons. Cagliero, la Messa è piaciuta moltissimo e l’esecuzione è stata inappuntabile. Tutto merito del bravo dirigente signor Giuseppe Bisiach e dei cantori i quali diedero a vedere una abilità grande ed un vero amore pell’arte del canto ecclesiastico. Suonava egregiamente il signor Vidoz”; 5 ottobre 1898 da “L’Eco del Litorale”, “Poco a poco i nostri sanroccari vanno formando, coll’opera attivissima dell’organista Bisiach, una buona cantoria. La musica eseguita alla festa del Rosario mattina e dopopranzo merita lode da parte dei cantori e del maestro. Specialmente le cantatrici, sartine e campagnole, sono proprio eccellenti, ben intonate e ferme a tempo. Abbiamo in città tanto bisogno di cantori per le chiese che è da salutare con piacere l’opera proficua dei nostri sanroccari in questo riguardo”; 1899 – Inaugurazione della statua di S. Rocco sulla facciata del tempio – “Dopo la benedizione venne cantato da un poderoso coro un Inno a San Rocco composto dal nostro concittadino Francesco Saverio Lasciac e da lui diretto”; 6 maggio 1900 – Prima messa del parrocchiano don Carlo Piciulin – “Il coro diretto dal m.o Giuseppe Bisiach, con all’organo il m.o Bergamasco, ha eseguito una Messa del Cagliero. Dopo la funzione pomeridiana ancora nel sagrato si raccolsero cantori e campanari per un’allegra bicchierata alternata da esecuzioni corali”; Natale 1900 “Prima esecuzione di una messa di Saverio Lasciac: ci siamo meravigliati oltremodo di udire in un piccolo sobborgo un coro così bene istruito e tanto appassionato della musica liturgica. Naturalmente il merito principale va attribuito al maestro e organista Giuseppe Bisiach”; Agosto 1902 – Pellegrinaggio sul Monte Santo organizzato dal Circolo Operai – “Cantò un coro formato da cantori di San Rocco, Lucinico, Mossa e Capriva diretto dal m.o Bisiach”; 17 ottobre 1926 – Nozze d’oro sacerdotali del Parroco mons. Carlo Baubela – “I noti cantori sanroccari cantarono la Messa all’Immacolata Concezione di Gruber e l’Ave Maria di Arcadelt. Direttore m.o Comel”; 14 maggio 1933 “Il coro di S. rocco ha eseguito, nel santuario di Monte Santo, la Messa a 4 voci di Gruber in occasione del pellegrinaggio mariano antiblasfemo”; 7 ottobre 1934 – Festa della Madonna del Rosario – “La Messa prelatizia delle ore 7.30 viene celebrata dal nuovo Principe Arcivescovo mons. Carlo Margotti. Il coro della parrocchia esegue motteti e parti libere di una Messa”; Giugno 1939 “A Monte Santo, al Pontificale del Cardinale Piazza Patriarca di Venezia per il quarto centenario delle Apparizioni cantano i cori di San Rocco e dei Padri Cappuccini”; 9 giugno 1940 – Inaugurazione del nuovo organo di San Rocco – “Per l’occasione viene eseguita magistralmente la Messa in onore S. Francisci dello Zuccoli dal numeroso e bravo coro di s. Rocco, sotto l’abile bacchetto del maestro Comel ed accompagnata all’organo con delicato senso d’arte dal prof. Vittorio don Toniutti”; Agosto 1942 da “Il Piccolo” – Festa di San Rocco – “Alla Messa solenne delle 10 la corale della chiesa eseguì con perfetta fusione di voci, sotto la direzione del maestro Emilio Comel e sedendo all’organo la signorina Bruna Bertossi, la Missa I pontificali del Perosi. Durante la funzione vespertina presieduta da mons. Carlo Piciulin, il complesso corale ha eseguito, presente l’autore l’Ave Maria dell’arch. Antonio Lasciac Bey, che è stata vivamente apprezzata dai presenti”; Dicembre 1945 – Festa di santa Lucia – “… Alle 18, dopo la recita del rosario e il panegirico della Santa, la Corale della parrocchia ha eseguito per la prima volta le litanie e il Tantum ergo del maestro C. A. Seghizzi”; 7 maggio 1949 dal settimanale “Vita Nuova” – Visita pastorale del Principe Arcivescovo mons. Carlo Margotti – “… Messa solenne celebrata dal parroco don Marega con l’assistenza pontificale dell’Arcivescovo. Dalle corali di S. Rocco e dei Padri Cappuccini dirette da Padre Stefano, è stata eseguita la Missa II Pontificalis del Perosi”; 13 marzo 1954 dal settimanale diocesano “Il coro di San Rocco è celebre in città e fuori ed a sua legittima soddisfazione può essere detto l’unico coro sacro efficiente delle parrocchie cittadine e si presta a dare una sorta di solennità alle sacre funzioni quasi in permanenza senza aggravare eccessivamente sulle scarse entrate della chiesa, pago soltanto di mantenere sempre alto il suo prestigio”.
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