Già l’abate Porcia, nella sua visita pastorale del 1570, indicava la presenza di due campane sul tetto della chiesa di San Rocco, ma le definiva
mediocres; soltanto nel 1690 (il 7 agosto), come ricordato nei documenti presenti nell’archivio del monastero della Castagnavizza, si procederà alla costruzione di una torre campanaria che sarà ultimata nel 1702. Il progetto del milanese Pietro Gianni, autore nel 1678 della chiesa e del convento delle Orsoline, presentava una torre merlata in stile veneto, “coperta di un semplice tetto a padiglione”.
Il 21 luglio 1872 davanti all’Imperial Regio notaio Antonio de Nordis si presentarono i maggiorenti del borgo, tra i quali Pietro Lasciak (padre del futuro architetto Antonio), Stefano Lutmann fu Giuseppe, Andrea Turel fu Martino, Giovanni Nardini fu Giuseppe, Antonio Zottig fu Giuseppe, Andrea Bisiak e altri, tutti “possidenti” di Gorizia Borgo San Rocco, per stipulare un contratto di acquisto di tre nuove campane ad uso della chiesa. La fabbrica prescelta fu la De Poli di Udine, il prezzo stabilito 103 fiorini in valuta austriaca e le campane pesavano 16 funti viennesi la maggiore, 12 la mezzana e 8 la piccola. Le campane dovevano essere costruite con “metallo di prima qualità, armoniche, sonore e perfettamente accordate fra di esse in prima, seconda e terza maggiore” e la fabbrica si impegna a “consegnarle al parroco di San Rocco al più tardi nel giorno 13 (tredici) di Agosto 1872”.
Le campane furono issate sulla torre proprio il 13 agosto 1872 nel corso di una solenne liturgia presieduta dal Principe Arcivescovo monsignor Andreas Gollmayr. Così scrive “Il Goriziano” n. 85 del 15 agosto 1872:
Lunedì scorso fu per gli abitanti di S. Rocco un giorno di singolare letizia. S. A. Rev.ma il Principe Arcivescovo degnavasi di venire in mezzo ad essi a benedire le tre nuove campane gettate qui in Gorizia dai valenti maestri Sebastiano Broili e G. Batta de Poli. Celebrata la S. Messa nella parrocchiale di S. Rocco, l’arcivescovo accompagnato dal clero portassi nell’orto vicino dov’erano collocati i sacri bronzi per la benedizione. Il popolo affollato vi assisteva con edificante pietà ed istruzione prima nei sacri riti della funzione ne seguiva con attenzione le solenni cerimonie. Tra gli evviva a Pio IX ed al Principe Arcivescovo, tra gli spari di mortai, e il lieto suono delle nuove campane, si compiva questa bella funzione.
Il 30 dicembre 1873 anche il Consiglio Comunale partecipò alla spesa con 200 fiorini.
La torre campanaria venne sopraelevata e dotata di una nuova cuspide nel 1886 grazie al munifico Pietro Merlo che offrì 2.870 fiorini, il progetto era dell’ingegner Brigida e i lavori furono condotti dal maestro muratore Giuseppe Buda, la solenne inaugurazione avvenne il 16 agosto del 1886.
Nel 1900 a causa della rottura di uno dei bronzi venne rifuso l’intero concerto e le nuove campane si fecero sentire per la prima volta la notte di Natale di quello stesso anno.
Fino alla prima Guerra Mondiale il concerto di San Rocco era composto da quattro campane che vennero probabilmente distrutte da una granata durante i feroci combattimenti.
Nel 1921 furono ordinate tre nuove campane delle stesso peso di quelle del 1900 e collocate sul campanile alla fine di dicembre del 1922; anche in questa circostanza non mancarono problemi tecnici sia sul peso, sia di qualità che di suono, infatti furono sostituite e le nuove giunsero l’11 agosto del 1925: un concerto perfetto Mib – Fa – Sol.
Il 26 settembre 1942, in pieno secondo conflitto mondiale, due campane vennero asportate e pesate presso la “Trattoria alla pesa”, per un totale di oltre una tonnellata.
Bisognerà attendere il primo gennaio 1948 per riascoltare il concerto di San Rocco quando alla presenza del Principe Arcivescovo monsignor Carlo Margotti le nuove campane saranno riconsacrate.
Dalla produzione editoriale del Centro Tradizioni di Borgo San Rocco |
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